Terrorismo: tre persone espulse dall'Italia, avevano contatti con foreign fighters ISIS
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ROMA, 19 NOVEMBRE 2017 - Due marocchini di 25 e 26 anni e un tunisino di 31 sono stati espulsi per motivi di sicurezza dall'Italia perché erano in contatto con alcuni foreign fighters, ancora in Siria a combattere per lo Stato Islamico. [MORE]
Il tunisino, che aveva all’attivo alcuni precedenti penali per droga, era nel mirino degli investigatori perché sospettato di aver combattuto lui stesso in Siria nel 2013. Il 23 agosto, dopo un periodo trascorso in Tunisia, il 31enne è stato rintracciato a Perugia: dai controlli effettuati sul suo cellulare è emerso un file audio in cui un religioso egiziano incitava al jihad contro gli ebrei e l'Occidente. Il tunisino è stato, quindi, fermato, trasferito nel Centro per rimpatri di Torino e rimpatriato ieri con una nave da Genova.
Entrambi i marocchini espulsi avevano lo stesso giro di relazioni ed erano in contatto tramite Facebook. Sulla piattaforma hanno postato diversi video con contenuti jihadisti, con alcuni foreign fighters connazionali ancora impegnati in Siria e operativi nella stessa unità dell'Isis dove ancora combatte, secondo gli investigatori, l'estremista Monsef El Mkhayar di 21 anni che ad aprile scorso è stato condannato a 8 anni di carcere per terrorismo internazionale dai giudici di Milano. Il 25enne è stato rintracciato lo scorso mese a Torino, mentre il 26enne gli investigatori lo hanno trovato a settembre a Bolzano: entrambi sono stati trattenuti nel Centro per rimpatri di Torino e oggi espulsi con un volo da Milano Malpensa.
Con il provvedimento di espulsione di oggi, firmato dal Ministro dell'Interno Marco Minniti salgono a 96 le espulsioni da inizio 2017, mentre sono 228 dal 2015.
Fonte immagine nuovo sud
Claudia Cavaliere