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CREMONA, 21 MARZO- Continuano le indagini su Ouesseynou Sy, il senegalese che ieri ha sequestrato un pullman con 51 ragazzini a bordo, salvi grazie al loro stesso lavoro di squadra.
L’uomo è stato arrestato ed interrogato, adesso si cerca il video-manifesto che il sequestratore dice di aver inviato ad amici e familiari in Senegal ove spiega che il suo gesto è stato guidato da un sentimento di protesta verso le politiche migratorie italiane.
L’uomo era già noto alla giustizia per aver molestato una diciassettenne di Cremona atto per il quale era stato condannato nell’ottobre 2018 ottenendo la sospensione condizionale della pena; reato che si aggiunge alla condanna del 2007 per guida in stato di ebrezza.
Ad evitare la strage è stato un ragazzino arabo presente sull’autobus che mentre fingeva di pregare è riuscito ad avvertire la famiglia del sequestro; a raccontarlo è il padre del 13enne che dice: “Mio figlio ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora ottenesse la cittadinanza italiana. Siamo egiziani, sono arrivato in Italia nel 2001, mio figlio è nato qui nel 2005 ma siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo Paese” e conclude: “Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte”.
Intanto si cerca di tornare alla normalità, la mamma di una ragazzina non a bordo del mezzo racconta: “Ho deciso di portarla a scuola nonostante abbia paura, a casa sarebbe rimasta a guardare la tv e si sarebbe ancor più preoccupata, non ha dormito”.
Ousseynou Sy, dopo essere stato medicato, è stato portato al carcere di San Vittore ove è sorvegliato a vista, oggi incontrerà psichiatra e psicologo.
Ludovica Portelli
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