Terremoto in Umbria: possibili 100 mila sfollati. Danni ad edifici storici, crollano paesi
Cronaca Umbria

Terremoto in Umbria: possibili 100 mila sfollati. Danni ad edifici storici, crollano paesi

domenica 30 ottobre, 2016

NORCIA, 30 Ottobre - Trema la terra. Ancora, senza sosta, imperterrita ed impietosa. La terra continua a tremare in Centro Italia. Continua a salire e ad ingrandirsi il cratere. Una parola dal suono quasi apocalittico, e le scene di Norcia, Castelluccio, Ussita, tutte le realtà, piccole e grandi, del Centro Italia non sono distanti da quella definizione. Non è ancora svanito il dolore del 24 Agosto e le comunità di Amatrice, Arquata e tutta la zona della Valle del Tronto sono sempre lì, sempre sotto attacco della natura. Ma oggi la terra ha tremato come mai dall'Irpinia. Magnitudo 6.5, epicentro tra Norcia, Preci e Castel Sant'Angelo sul Nera, a 10 km di profondità. Ma in 36 anni di distanza e 158 terremoti dopo, la Protezione Civile ha avuto modo di nascere, crescere e perfezionarsi.

Ha svegliato tutta l'Italia, percepita da Bolzano fino in Puglia. Fabrizio Curcio, ingegnere a capo della Protezione Civile ha dichiarato che non si hanno notizie di vittime o dispersi dopo la scosse, e pochi feriti, codici gialli per lo più, tranne una persona più grave. A Tolentino, dove sono stati diversi i crolli stamane, sono state estratte 3 persone vive dalle macerie. Ma i danni sono gravissimi: "Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria chiusa". Anche la Protezione Civile sta avendo difficoltà nelle operazioni di soccorso ed assistenza a causa delle infrastrutture distrutte. Ma la terra continua a tremare, con ulteriori scosse alle 13.00 di magnitudo 4.6 e alle 15.18.

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I primi testimoni parlano di un cambiamento radicale nella morfologia del territorio, ed interi paesi spariti. Come Castelluccio di Norcia, la cui parte alta sarebbe scomparsa secondo il Centro Operativo del Comune: "È cambiato per sempre il panorama di quella zona sull'altopiano di Norcia". Nel frattempo, è allarme nelle Marche per la questione sfollati. Il governatore delle Marche Luca Ceriscoli, dalla Sala operativa provinciale della Protezione Civile, dalla quale sta monitorando la situazione assieme ai vertici provinciali, dichiara: "Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite. L'area interessata tocca oltre al Maceratese, anche Ancora". Alcuni luoghi storici e di importanza internazionale sono caduti sotto le scosse: la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia, delle quali sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture.

Le voci della disperazione, assieme a quelle di tutti i cittadini spaventati, sono quelle dei sindaci. Stanchi, stremati da una situazione sempre in bilico e caricati della responsabilità della prima gestione, i sindaci dei paesi più colpiti hanno il viso distrutto e la voce stanca. "È crollato tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro, un disastro. Dormivo in auto, ho visto l'inferno...". Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, paese colpito gravamente dal sisma del 26 Ottobre, denota con sconforto la distruzione del paese. Ad Arquata del Tronto il sindaco Aleandro Petrucci dichiara: "È venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi. Per fortuna che erano zone rosse. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo. Siamo in condizioni pietose. Ho ancora 800-900 persone in paese, un borgo distrutto, molti allevatori nelle frazioni di montagna che non possono allontanarsi. Ci sono crolli, e non so ancora se anche dei feriti. Io, da solo con un maresciallo, lavoro da un container di 2 metri per 5, che ho requisito''. Alesanndro Gentilucci, sindaco di Pievetorina, chiede aiuto attraverso un annucio di ANSA: "Abbiamo bisogno di mezzi, di container''

La basilica di San Benedetto è crollata, ne è rimasta solo la facciata. Il fulcro di un pellegrinaggio internazionale non c'è più. Il patrono d'Europa ha perso la sua casa natale. I benedettini sono illesi, e il vicepriore Benedetto ha dichiarato: "Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell'estrema unzione. Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto". 

Timori anche nella Capitale, dove si è temuto che la ultima scossa potesse aver arrecato danni ai siti archeologici e storici. Metro interrotta ed intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco, pare tutto nella norma, sebbene il panico sia stato notevole. La Basilica di San Paolo è stata chiusa per verifiche dopo la caduta di cornicioni e crepe verificate dopo la scossa.

Leonardo Cristiano

immagine da: twitter.com


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