Terremoto Centro-Italia: Gentiloni a Rieti. Lega e M5S si scagliano contro il Governo
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L’AQUILA, 20 GENNAIO – Ieri sera il Primo ministro Paolo Gentiloni ha fatto visita al quartier generale della Protezione civile a Rieti, dove era atteso per fare il punto sulla situazione dopo il sisma del 18 gennaio che ha colpito ancora le zone del Centro-Italia e per valutare i possibili piani di intervento in aree che, nel frattempo, sono anche afflitte dall’emergenza neve.
“Si è creata una tenaglia senza precedenti tra terremoto e maltempo e di fronte a questa morsa tutte le istituzioni dello Stato si sono mobilitate, civile e militari", queste le parole del Premier, che ha spiegato le linee-guida dei prossimi interventi di emergenza: "Primo obiettivo raggiungere tutte le frazioni, almeno avere un contatto, e verificare che non ci siano persone che rischiano la vita. Secondo obiettivo ripristinare tutte le utenze elettriche" chiedendo uno sforzo all'Enel per ridurre al minimo la condizione di disagio nelle Marche e, soprattutto, in Abruzzo. "Chiedo a tutti di moltiplicare l'impegno, di mostrare sobrietà rispettando le difficoltà della situazione l'impegno delle forze civili e militari e il dolore delle famiglie che hanno subito delle perdite e chiedo infine a tutti gli italiani di stringersi nella solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite", incitando poi a “stringersi nella solidarietà verso queste popolazione dell'Italia centrale martoriate dalle scosse di terremoto e dalla neve”.
Ancora una volta, parallelamente alla drammatica condizione che stanno vivendo i cittadini delle aree interessate, emergono le tensioni e le polemiche politiche, in particolare nei confronti delle forze governative. La figura più accesa è stata senza dubbio quella del leader della Lega, Matteo Salvini, che già il 18 gennaio – durante lo sciame sismico – aveva scritto su Facebook: “Nuove scosse di terremoto in centro Italia, neve e gelo. Altro che "migranti", che il governo aiuti subito questi italiani!”.
Nella giornata di ieri Salvini ha deciso di visitare alcune zone dell’Abruzzo, ergendosi a portavoce di alcuni amministratori locali. In particolare il segretario della Lega ha accusato il governo Monti e Bruxelles per i tagli “imposti” agli enti locali, nonché l’attuale governo perché “nessuna ci ascolta, nessuno sa che esistiamo”. A Radio Padania Salvini ha affermato: “Ci sono cose imprevedibili ma ci sono cose, invece, che si possono prevedere e se i sindaci non hanno spalaneve, mezzi e uomini non possono fare nulla. Sono tre giorni che alcuni sindaci non riescono a contattare l'Enel e interi paesi sono isolati.” Ha aggiunto poi, riferendosi al commissario Vasco Errani: “Politicizzare la Protezione civile, affidandola a un ex governatore trombato è stato demenziale Così si sono create due teste. Solo il Pd poteva farlo”.
Anche il M5S, tramite il blog di Beppe Grillo, si è espresso con parole dure nei confronti dell’esecutivo. “Non accettiamo più che il governo si nasconda dietro alle lungaggini e alle lentezze della burocrazia. Lui ha il coltello dalla parte del manico e lui può decidere quanto e come accelerare le procedure. La solidarietà degli italiani non può essere fermata dalla lentezza dello Stato, che arriva sempre in ritardo. I soldi per il terremoto ci sono: usiamoli”.
Sulla stessa linea il post di Luigi di Maio sulla sua pagina Facebook, che ha rincarato la dose scrivendo: “la macchina dello Stato non si sta rivelando all’altezza di gestire questa emergenza: sfollati abbandonati a loro stessi, pendolarismo forzato per i lavoratori, allevatori ed animali allo stremo a causa del gelo, burocrazia farraginosa, rimpalli di responsabilità, lentezza nelle operazioni di abbattimento e messa in sicurezza delle strutture, personale amministrativo a tutt’oggi in molti casi insufficiente. Siamo in piena emergenza, ma il Governo si sta muovendo come se le criticità fossero di poco conto. Invece no, sappiamo già che ci vorranno anni per riportare quelle terre alla normalità, ma se la macchina dell’emergenza e della ricostruzione non comincia a correre, i tempi si dilateranno. Non possiamo permetterci di stare dietro ai tempi giurassici della burocrazia e all’incapacità di chi non sa amministrare la cosa pubblica. Che la macchina dello Stato sia praticamente impantanata ce lo conferma anche il question time che abbiamo presentato oggi alla Camera, durante il quale la mia collega Laura Castelli ha chiesto al governo come sono stati spesi i 28 milioni di euro in donazioni raccolti fino a questo momento dal Dipartimento della Protezione Civile per le popolazioni colpite dal terremoto. La risposta è che quei soldi, che avremmo potuto già utilizzare per aiutare gli sfollati e per le emergenze più impellenti, sono ancora fermi: si deve aspettare la chiusura della raccolta, prevista per il 29 gennaio perché così prevede il protocollo stipulato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali. Una volta chiusa la raccolta, la Protezione Civile provvederà a valutare il possibile utilizzo di quei fondi in accordo con le Regioni coinvolte e la proposta verrà poi affidata al parere di un comitato dei garanti. Solo alla fine di questo giro infinito i soldi potranno essere utilizzati. Questi soldi siano usati immediatamente sui territori.”[MORE]
Carlo Giontella
Immagine da nextquotidiano.it