Terra dei Fuochi: le aree a rischio sono il 2%. Vietata la vendita in 51 siti
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NAPOLI, 12 MARZO 2014 - Un'indagine del ministero delle politiche agricole ha finalmente determinato e delimitato le aree a rischio presenti sul territorio campano. I dati sono stati presentati a Palazzo Chigi dai ministri alla Salute, Beatrice Lorenzin, all’Ambiente Gian Luca Galletti e all’Agricoltura Maurizio Martina, e dal governatore della Campania, Stefano Caldoro.
I risultati delle analisi sono preoccupanti ma meno allarmanti del previsto. Infatti "su un totale di 1.076 km quadrati di terreni mappati in 57 comuni, le aree ritenute sospette rappresentano soltanto il 2%, per un totale di 21,5 km quadrati”. E di questi 21,5 km quadrati i 9,2 sono destinati all'agricoltura, attività che, ovviamente, va fermata quanto prima.
51 sono i siti a rischio, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo, che comprendono i comuni di Acerra, Caivano, Giugliano, Succivo e Villa Literno, ma anche Castel Volturno, Villa Literno e Nola. La buona notizia è che adesso si sa dove intervenire e dove partire con le bonifiche.
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Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha spiegato che da subito sarà "vietata la vendita dei prodotti ortofrutticoli dei 51 terreni che sono stati classificati a rischio". L'obiettivo del ministro della salute Beatrice Lorenzin è quello di: "Dare certezza agli abitanti della Campania sulle loro condizioni di salute e sugli alimenti che mangiano ma anche non scoraggiare l'uso di prodotti campani, una gamma di altissima qualità e valore per l'Italia e per l'Italia nel mondo".
Inoltre il decreto interministeriale precisa che la vendita “è consentita ad almeno una di queste condizioni: che le colture siano state già oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che siano state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico favorevole”.
Insomma il governo e la regione stanno facendo di tutto affinché si risolva il problema della Terra dei Fuochi, andando ad individuare prima di tutto le aree a rischio ed evitando di generalizzare la questione, sia dal punto di vista della salute, sia da quello ambientale e dell'agricotura.
Il ministro Lorenzin ha detto: “Fino a 3 mesi fa sulla Terra dei fuochi c’era una specie di sipario chiuso, che abbiamo aperto con una serie di provvedimenti importanti, con l’obiettivo di risolvere i problemi. Un lavoro poderoso, importante. Abbiamo già avviato lo screening di massa su questi territori per dare certezza e sicurezza alla popolazione. Sono stati stanziati 50 mln di euro e stiamo quindi affrontando il problema salute di quelle zone a tutto tondo”.
Il presidente Caldoro ha sottolineato che "pochi giorni fa abbiamo varato un fondo da 50 milioni di euro rivolti al sistema delle imprese agroalimentari e per gli agricoltori per effettuare controlli, analisi aggiuntive e dimostrare che i terreni su cui operano sono sani [...] Le indagini rappresentano un buon esempio di collaborazione istituzionale. Con questa azione di credibilità dello Stato passiamo dall'emotività alla razionalità. Stiamo comunque parlando di territori che rappresentano meno del 10% della Campania, ed è emerso dalle prime indagini che si parla del 2% di aree sospette, cioé in totale lo 0,01% del territorio della Regione»
Fonte: Il Sole 24 Ore
Valentina D'Andrea