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Catanzaro, 22 dicembre - Teatro 6 e LiberaMente, serata straordinaria a cura della compagnia teatrale calabrese
Serata all’insegna del teatro sociale quella di ieri svoltasi a Cava di Catanzaro ed organizzata dalla compagnia teatrale Teatro 6, di Mario Sei. La manifestazione dal titolo “LiberaMente” ha avuto come protagonista il teatro dialettale. Una manifestazione organizzata dalla compagnia teatrale grazie al patrocinio della Provincia di Catanzaro e alla collaborazione dell’Associazione culturale “Il Castace”. [MORE]
Protagonista indiscusso della serata il dialetto, oltre alle tradizioni ad esso correlate. All’interno della stessa manifestazione, sempre a cura di Teatro 6 è stata rappresentata la commedia “Facimu sta prova”, ideata e diretta da Mario Sei. Il teatro dialettale, sta riscuotendo, soprattutto negli ultimi anni, nella nostra regione, la giusta valenza ed il meritato riconoscimento per la capacità, quando perlomeno è originale e non già scopiazzato o tradotto da testi napoletani o siciliani, di trasmettere valori e sensazioni tipiche della nostra cultura. Il dialetto calabrese, pregno di gestualità, di mimica, di cose più o meno intuibili, racchiude significati e tradizioni lontanissime. Il teatro ne cattura le peculiarità più improbabili, consentendo allo spettatore di entrare in una dimensione il più possibile verosimile, soltanto se ciò avviene, l'autore avrà raggiunto l’obiettivo di catturare l’attenzione e l'approvazione del pubblico.
E’ importante che l’autore di teatro dialettale sia capace di trasmettere valori, emozioni, come, giusto a titolo di mero esempio, spunti di riflessione legati a fenomeni culturali, a fenomeni legati alla nostra cultura, piuttosto che a tradizioni spesso troppo dimenticate. La commedia rappresentata a margine della serata e dal titolo Facimu sta prova, tratta il tema della grande emigrazione nel decennio 1930-1940 verso l’Argentina. Quindi lo spettatore ha la possibilità, oltre che di divertirsi, di riflettere su cosa potesse significare lasciare la propria casa, i propri affetti, le proprie tradizioni, alla ricerca forse di un sogno.
Oggi certamente il fenomeno è meno accentuato, ma se pensiamo al fenomeno inverso, ossia l’immigrazione, certamente possiamo immaginare che le sensazioni per chi decide di raggiungere il nostro paese sono le stesse, gli stessi disagi, lo stesso dolore per il distacco. Il teatro dialettale quindi, alla stessa stregua del cinema, del teatro impegnato, dei libri, ha il compito di trasmettere valori, sensazioni, introspezione, soprattutto nelle nuove generazioni. La serata di ieri ha voluto quindi essere un modo per far comprendere quali elementi essenziali devono essere alla base della “scrittura” teatrale.
Grande partecipazione di pubblico e grande entusiasmo per questa riuscitissima serata di spettacolo ed anche di ricerca raffinata di tradizioni popolari.
L’Associazione “Il Castace” ha anche gentilmente offerto al numerosissimo pubblico le classiche crespelle, preparate da gentili e volontarie signore, facendo vivere per una sera le tradizioni legate alla festa più importante dell’anno, ovvero Natale, ormai alle porte.