Taranto: esplode la protesta degli autotrasportatori Ilva
Cronaca Puglia

Taranto: esplode la protesta degli autotrasportatori Ilva

martedì 10 febbraio, 2015

TARANTO, 10 FEBBRAIO 2015 - Lo avevano annunciato per tre settimane e ora gli autotrasportatori hanno portato le loro richieste direttamente in Municipio, paralizzando il centro della Città dei Due Mari con ben 40 tir.

Al centro della vertenza c'è il mancato pagamento degli autotrasportatori da parte dell'Ilva: il rischio è che questi lavoratori non vengano considerati come "creditori urgenti". Oltre al danno del mancato pagamento arriverebbe così la beffa di dover seguire un lungo iter giudiziario per dimostrare il credito vantato.

A rischio non sono solo gli operatori, ma anche tutte le piccole attività dell'indotto, che intendono tornare a Roma dopo le prime rassicurazioni del Governo cadute nel vuoto. "Le banche hanno già chiesto a molti imprenditori di Taranto il rientro per tutte le fatture non onorate dall'Ilva. Praticamente stanno ponendo in fallimento le imprese e in povertà i titolari e soci che hanno garantito con i propri beni personali i fidi bancari" spiegano gli organizzatori.[MORE]

La marcia in autostrada

La manifestazione si è svolta pacificamente, anche con l'ausilio delle forze dell'ordine. Il corteo è partito dalle statali 7 e 106, giungendo poi davanti al Municipio e causando notevoli disagi alla viabilità. Per questo ultimo punto, c'è stata una seconda protesta (spontanea) da parte di alcuni cittadini, per chiedere che la città non venisse totalmente paralizzata dai tir.

Ora, se le vertenze dell'indotto passeranno nuovamente in sordina, gli organizzatori della protesta dei tir sono intenzionati a bloccare le foniture all'Ilva e a recarsi nuovamente a Roma con una marcia simbolica.

Sono 185 i milioni di Euro che Ilva deve agli autotrasportatori e alle aziende dell'indotto nei sette mesi di blocco dei pagamenti. Venerdì sarebbe la prima data utile per manifestare nella Capitale e il sindaco Stefàno avrebbe già dato la propria disponibilità a partecipare. Resta congelata, ma non risolta, anche la questione dell'Eni, che vanta un credito importante per la fornitura di energia all'Ilva.

La questione Ilva continua a tenere banco anche in Parlamento, dove si intendono avviare tutte le procedure per rendere l'Ilva appetibile sul mercato nel giro di un anno.

(Foto noinotizie.it)

Annarita Faggioni


Autore
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