"Tanto, non ne uscirai vivo" un libro per dar vita alla follia
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
BRESCIA, 12 GENNAIO 2014 - Ogni giorno ci riserva piccoli spunti per immaginare situazioni spesso fuori dall'ordinario, che riflettono desideri ed emozioni.
“Tanto, non ne uscirai vivo” è una raccolta di 12 racconti scritti dalla giovane e promettente Martina Melgazzi. Le storie raccontate dall'autrice prendono spunto dalla vita quotidiana, da azioni comuni per ognuno di noi, come l'atto di svegliarsi la mattina, quando invece di andare al lavoro o all'università, desideriamo soltanto restare immersi nel tepore delle nostre lenzuola.
12 Racconti in cui l'autrice del libro mette a nudo i propri pensieri e le proprie fantasie, spingendo il lettore allo stesso esercizio, trasportandolo in un mondo dove il passato, il presente e il futuro non vengono rappresentati come un racconto descrittivo che segue una linea temporale definita, ma come una serie di storie scaturite dagli spunti che la realtà circostante continuamente offre.
Una scrittura semplice e poetica ma allo stesso tempo onirica, con cui Martina parla delle emozioni scaturite dalla realtà quotidiana fondendo prosa, poesia e follia, per interpretare in modo fluido e onirico esperienze concrete o ordinarie. [MORE]
La trama di “Tanto, non ne uscirai vivo” si sviluppa attorno all'esistenza dell'autrice ma al tempo stesso anche del lettore, anche se il vero protagonista del libro è l'evento scatenante o la situazione che da il via alle fantasie raccontate nel testo.
Di seguito alcuni estratti del libro:
«Il calore non viene dalla sabbia, ma dalle lenzuola calde e sudaticce. 07:00, il mondo crolla e l'aria inizia a vibrare minacciosa, sempre di più, sempre di più, sempre di più. Me la sento nel cranio, quella vibrazione: contrae ogni sinapsi mal funzionante e mi fa desiderare di essere altrove, possibilmente sul corno equatoriale di un punto dimenticato da tutti gli dei del Walhalla. E poi, l'illuminazione mistica. Per tutti gli dei del Walhalla! Ah. Era solo la sveglia. Merda».
"La corretta etimologia delle parole è quella errata. Mi ritrovo in una botte di vetro, ma, romanticismo a parte, mi sento urgentemente prossima all’implosione. Implosione di me stessa? Implosione del vetro? Non saprei, ma, per una volta, vorrei incantare l’attenzione di voi tutti con una detonazione rispettabile. Sono nuda, dentro la mia prigione"
Martina Melgazzi nasce a Brescia l'8 agosto del 1993. Nel 2012 ottiene il Diploma di Maturità Scientifica e cambia la rotta dei suoi studi, iscrivendosi alla Facoltà di Lettere Moderne. Coniuga i suoi impegni nel sociale e nella politica con la sua grande passione per la scrittura: scrive come articolista per la rivista giovanile "Storie Cultural Pop" e cura un blog di scrittura creativa e di diffusione di eventi culturali chiamato "Sono, dunque scrivo".
L'ispirazione per questi brevi racconti nasce da due fattori: da una passione per i testi corti ed immediati da leggere e dal desiderio di utilizzare una prosa poetica che metta in risalto il potere delle parole e della fantasia, senza seguire un ordine logico.
Per scrivere il suo libro Martina ha utilizzato come riferimento la serie televisiva Scrubs e la scrittura di Henry Miller e di Chuck Palahniuk.
(notizia segnalata da Stefano Gallon)