Suicidio Rai: rischiano Dandini, Fazio, Floris e Gabanelli

Maurizio Grimaldi
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ROMA, 12 APRILE -  La denuncia arriva dai consiglieri di minoranza del C.d.a. della Rai, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten: il direttore generale Mauro Masi avrebbe avviato una strategia per il prossimo autunno televisivo che poco centra con il marketing ed è invece molto intrecciata alla politica.

Obiettivo del direttore sarebbe quello di “allontanare” programmi sgarditi al Premier: [MORE]in pole position per lo sgambetto Che tempo che fa, Report, Ballarò e Parla con me, guarda caso tutti programmi di punta di Rai3 (la più odiata da Berlusconi: che potrebbe sembrare una parodia di un vecchio spot con la Cuccarini, ma purtroppo è solo la realtà di un sistema televisivo succube di un solo uomo). Tra l’altro quale migliore occasione per Masi per far scivolare via i “nemici” dal palinsesto, di quella che gli si presenterà fra pochi mesi: contratti in scadenza almeno per Fazio, Floris e la Gabanelli e nessun accenno ad intavolare una trattativa per il rinnovo.

Poco importa se gli ascolti di questi programmi sono in costante ascesa, poco importa se sono fra i più graditi del pubblico, poco importa soprattutto che siano proprio questi successi a risanare parzialmente le disastrate casse di Viale Mazzini: 120 milioni di debito quest’anno per la Rai.

D’altra parte si sa, in Italia i bravi manager non sono quelli che producono ricchezza, sono quelli che ubbidiscono al potere: stando a questi standard, Masi è sicuramente un purosangue del settore.

E così si arriva al paradosso del paradosso: come se non bastasse il già deprimente stallo duopolistico del sistema televisivo italiano, ci ritroviamo oggi con Mediaset (ossia Berlusconi) che licenzia per i mancati ascolti, e la Rai (ossia Berlusconi) che licenzia per gli eccessivi ascolti. A questo punto gli operai del piccolo schermo sono giustificati a porsi un interrogativo: qual è la ricetta per uscirne incolumi? Tanto è ovvio che ormai la meritocrazia è solo una chimera che comincia a far ribrezzo anche solo pronunciandone la parola.

Il presidente Garimberti promette che l’accusa di Nervo e Van Straten verrà seriamente presa in esame nel prossimo consiglio d’amministrazione, ma intanto altre piattaforme come La7 e Sky ne approfittano per contattare i suddetti conduttori, mentre la Rai è pronta a subire l’ennesima batosta alla sua dignità: di tutto di più…

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Scritto da Maurizio Grimaldi

Giornalista di InfoOggi

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