Stupri nel bergamasco, il Procuratore invita le donne a restare a casa
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BERGAMO, 16 GENNAIO 2013- «Lo dico con tutto il rammarico, ma sarebbe bene che le donne di sera non uscissero da sole». Così sigilla la questione degli stupri nella sua città, il Procuratore di Bergamo Francesco Dettori. Rammarico certo, ma invitare le donne ad andare in giro solo se accompagnate suona come la resa delle Istituzione dinnanzi al dilagare della criminalità. [MORE]
Una frase del genere le ragazze e le donne di tutto il mondo se la sono sentita ripetere mille volte, da sempre. E l’hanno spesso accettata di buon grado quando questa non era che il consiglio di un padre o di un amico; magari hanno pure preso come gesto cavalleresco l’invito di un ragazzo, di un uomo, a scortarle sin sotto casa quando il buio e la notte desertificano le strade. Viviamo in una giungla dove vige la regola del più forte e quella degli istinti primordiali ed è buon senso da parte del ‘sesso- fisicamente, aggiungerei- debole’ vivere di prudenza.
Ma quando un invito del genere viene dall’alto, da quelle persone che dovrebbero garantire la tua sicurezza, ti suona come arrendevole. È un po’ come dire «noi non possiamo far nulla per fermare questi pazzi criminali, voi sì: restare a casa o uscire solo se in compagnia maschile».
Peraltro questo è quanto esprimono anche le parole di altri politici, che hanno commentato l’atteggiamento assunto dal Procuratore all’indomani dello stupro di una ventiquattrenne ad opera di un uomo di 32 anni in località Borgo Santa Caterina. «Compito di chi si occupa della gestione pubblica non è arrendersi alla criminalità, ma fornire maggiore sicurezza ai cittadini», ha detto Matteo Ovani, consigliere provinciale del PD. Santa teoria, aggiungeremmo. A quando la pratica?
(FOTO: lettera43)
Emmanuela Tubelli