Strutture balneari in allestimento, ma con qualche polemica
Cronaca Calabria Reggio Calabria

Strutture balneari in allestimento, ma con qualche polemica

lunedì 15 giugno, 2020

BOVALINO (RC), 15 GIUG - Con la stagione estiva ormai alle porte cresce l’attesa per vedere come le strutture balneari ed i vari Comuni si stanno attrezzando per affrontare la stagione 2020 relativamente all’utilizzo delle spiagge libere. Una stagione che sarà certamente caratterizzata dalla necessità quotidiana di contenere al massimo il  diffondersi del virus Covid-19.

Quello che più interessa è, pertanto, l’aspetto sicurezza, un elemento che condiziona non poco l’adeguamento delle strutture secondo le prescrizioni igienico-sanitarie diramate sia dall’Autorità centrale, il Ministero della Salute, che dalla Regione Calabria.  Fortunatamente i Report settimanali del Ministero  e dell’Istituto Superiore di Sanità, relativi alla valorizzazione degli indicatori di cui al D.M. del 30 aprile 2020, concernente i criteri per il monitoraggio del rischio sanitario di cui all’allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 hanno posizionato la regione Calabria ad un livello di “rischio basso” e ciò fa ben sperare per una stagione turistico-alberghiera che segni un trand  del tutto positivo.

Nel frattempo è importante continuare a mantenere alto il livello di attenzione in relazione, soprattutto, al prossimo flusso delle persone in entrata nel territorio regionale, adottando strategie preventive ed idonee a scongiurare l’eventuale insorgere di nuovi focolai e, comunque, all’eventuale rapido contact tracing necessario per ridurne al minimo l’impatto sul tessuto sociale. Per tale scopo, vengono raccomandati da tutti i Sindaci, comportamenti rispettosi dell’igiene, del distanziamento interpersonale con divieto di assembramenti e l’uso di protezioni (mascherine e guanti) indispensabili ad evitare nuove e possibili fonti di contagio.

Nella nostra regione l’ordinanza della Governatrice, Jole Santelli, ha consentito agli stabilimenti balneari di ripartire già dallo scorso mercoledì 20 maggio, anche se in data 13/06/2020 è stata diramata un’altra ordinanza la n.51 dove sono contemplate ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid-19. Anche l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha pubblicato un  documento tecnico realizzato con l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) contenente una serie di linee guida relative anche agli stabilimenti balneari ed alle spiagge libere.

E’ anche evidente che l’estate 2020 sarà caratterizzata da un “turismo di prossimità”, un turismo dove gli spostamenti verso i luoghi meno contaminati sono quasi obbligati o quantomeno dettati dal criterio di buon senso, ciò anche perché gli spostamenti all’estero non sono, al momento, ancora consentiti. La parola chiave di quest’estate sarà certamente “distanziamento”, un requisito che è sempre sotto la lente d’ingrandimento da parte di chi ha il compito di vigilare e che per quanto riguarda le strutture balneari si sta rivelando, fortunatamente, meno difficoltoso delle previsioni. Per raggiungere questo obiettivo e garantire la sicurezza ai propri ospiti, le strutture balneari stanno già lavorando da tempo provvedendo a tutti quei lavori di manutenzione ed adeguamento ricettivo che consentano di far trascorrere un’estate serena e tranquilla. Per fare ciò si punta, ovviamente, a quelle che sono le peculiari caratteristiche regionali, ossia: accoglienza; bellezza della natura e aspetto paesaggistico; cucina caratteristica con degustazione dei prodotti tipici regionali e tanto mare.

Comunque non è mancata qualche piccola polemica legata al maggior spazio che eventualmente viene concesso dalla regione, se richiesto (si tratta di un 30% in più). Si tratta di uno spazio che ha lo scopo di compensare quello che si perde a causa del distanziamento interpersonale che va mantenuto tra i vari ombrelloni. E da quanto hanno fatto sapere alcuni operatori, si tratta di una concessione non a titolo gratuito ma bensì a pagamento, una decisione ingloriosa che al tempo del coronavirus stride forte con la necessità di far ripartire l’economia del paese.


(Pasquale Rosaci)


Autore
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