Strasburgo, leader liberali Ue attacca Conte: "Burattino di Salvini e Di Maio"
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STRASBURGO, 13 FEBBRAIO - “Per quanto tempo ancora sarà il burattino mosso da Di Maio e Salvini? Io amo l'Italia, ma oggi mi fa male vedere la degenerazione politica di questo Paese, iniziata 20 anni fa con Berlusconi e peggiorata con questo governo”. È un attacco durissimo quello che il leader dei liberali dell'Alde, Guy Verhofstadt, ha rivolto ieri pomeriggio al premier italiano Giuseppe Conte durante un dibattito al Parlamento europeo.
L’intervento del politico belga, pronunciato interamente in italiano, è seguito a quello del nostro primo ministro. Conte ha parlato di fronte ad un’aula semivuota, imbeccato dal presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, sul tema dell’immigrazione. Il presidente del Consiglio ha definito “impossibile, nell’attuale situazione politica italiana”, accettare le proposte del Parlamento europeo in tema di sbarchi. Una frase che ha dato il là a un acceso confronto.
Il primo ad attaccare Conte è stato Udo Bullman, leader dei socialisti: “Non è questa l’Italia che conosciamo, l’Italia che conosciamo è quella di Spinelli. Il vostro governo deve smettere di mostrarci questo viso inumano sui migranti”. E sulla riforma di Dublino il leader dei socialisti ha detto al premier italiano: “Sui migranti sono gli amici di Salvini che non vi aiutano: Viktor Orban, Jarosaw Kaczyski e Sebastian Kurz non vogliono riformare Dublino”.
Poi è stato il turno di Verhofstadt, che ha definito l’Italia “il fanalino di coda dell’Europa” e il governo, “i cui veri capi sono Salvini e Di Maio”, “odioso” verso gli Stati membri. Il leader dei liberali europei ha poi chiamato in causa i due vicepremier: “Salvini si è specializzato nel bloccare porti ai migranti, ma così blocca anche una riforma europea di Dublino. Di Maio invece sta abusando del suo ufficio, dimostrando come il vostro governo non abbia una vera strategia per la crescita ma solo una tattica per farvi rieleggere con regali e debiti”.
Infine è toccato nuovamente a Conte il compito di replicare: “Un capogruppo ha dato del burattino a chi rappresenta il popolo italiano: io non lo sono e non mi sento tale”, ha detto il presidente del Consiglio. “Sono orgoglioso di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare la linea politica di un governo che non si piega alle lobby. Forse i burattini sono quelli che rispondono a lobby, gruppi di potere e comitati di affare”, ha concluso.
Claudio Canzone
Fonte foto: askanews.it