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BRESCIA, 2 MARZO - Il tribunale di Brescia ha emesso una sentenza di condanna all’ergastolo per Hanefija Prijic detto “Paraga”, il comandante paramilitare bosniaco accusato di aver ordinato la strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993. Quel giorno vennero uccisi tre volontari italiani: Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti che facevano parte di un convoglio umanitario insieme a Agostino Zanotti e Cristian Penocchio che riuscirono a scappare nei boschi e quindi evitare la morte. [MORE]
Hanefija Piric nel 1993 comandava un battaglione dell'esercito governativo e con i suoi uomini, in un'imboscata sul monte Radovan, presso Gornji Vakuf (Bosnia centrale), saccheggiò il convoglio e ordinò l'uccisione dei tre italiani.
Il 3 aprile 2002 era stato condannato in secondo grado dalla giustizia bosniaca a 13 anni di carcere per l'uccisione dei tre pacifisti. Ma dopo aver scontato una parte della pena nella prigione di Zenica, è passato a un regime di semilibertà.
Il 27 ottobre 2015 invece Paraga è stato arrestato dalla polizia tedesca all’aeroporto di Dortmund in esecuzione di un mandato di cattura europeo spiccato dal Gip di Brescia, perché ricercato dall'Italia per "tentato omicidio, omicidio preterintenzionale e rapina a mano armata. Dopo l’estradizione e l'arrivo a Linate a Febbraio è iniziato il processo, ma lui si è sempre difeso: «Non sono stato io a ordinare il triplice delitto». A incastrarlo fu un filmato che consentì ai sopravvissuti di riconoscerlo: le immagini immortalavano Paraga con berretto verde e distintivo della mezzaluna.
Giulia Piemontese
(Immagine da: farodiroma.it)