Strage di Utoya, Breivik vince causa contro lo Stato: "Trattamento inumano"
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OSLO, 21 APRILE 2016 - Anders Behring Breivik, autore delle stragi di Oslo e Utoya del 22 Luglio 2011, aveva rivendicato, nella causa intentata nei confronti dello Stato, il trattamento “inumano” durante la detenzione.[MORE]
Il 37enne estremista aveva così portato la Norvegia in tribunale, e ora i giudici gli hanno dato ragione: "Le condizioni di detenzione costituiscono un trattamento inumano e degradante", ha riferito la corte di Oslo presieduta dal giudice Helen Andenaes Sekulic, sottolineando che Breivik è stato tenuto in regime di isolamento per quasi 5 anni, in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani; rispettato invece il diritto alla corrispondenza sancito dall’articolo 8 della suddetta Convenzione. Prima di intentare causa, Breivik aveva chiesto la revoca delle restrizioni sulle sue comunicazioni con l’esterno, per poter tenere contatti con i simpatizzanti, ma le autorità l’avevano respinta per motivi di sicurezza a causa della sua "estrema pericolosità" e per prevenire attacchi di qualche suo sostenitore.
Il 37enne estremista è stato condannato nell’Agosto del 2012 a 21 anni di carcere (il massimo della pena in Norvegia) per un attentato dinamitardo a Oslo (8 morti) e per la strage sull’isola di Utoya, dove era in corso un campo estivo dei giovani del partito laburista: aveva aperto il fuoco e iniziato a sparare all’impazzata, uccidendo 69 persone, 34 delle quali di età compresa fra i 14 e i 17 anni, e ferendone altre 33.
Luna Isabella
(foto da ondagraphica.com)