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COPENHAGEN, 29 GIUGNO - Anders Breivik, l’autore della strage di Utoya, dove morirono 77 persone, è tornato a far parlare di sé. Nella giornata di oggi, infatti, il suo legale ha presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani per le condizioni di detenzione cui è sottoposto nel penitenziario dove sta scontando la sua pena.[MORE]
Stando alle parole dell’avvocato, Breivik (che adesso ha cambiato nome in Fjotolf Hansen ndr) continuerebbe “a rimanere in prigione in stato di isolamento, senza contatti con altre persone”.
Il ricorso presentato ai giudici di Strasburgo segue la pronuncia della Corte Suprema norvegese, che aveva ritenuto compatibile con il rispetto dei diritti umani il regime di isolamento cui è sottoposto l’uomo.
I fatti per cui Breivik è stato condannato risalgono al 22 luglio, quando l’esplosione di un’autobomba nel centro di Oslo uccise 8 persone ferendone oltre 200. Circa due ore dopo, sull’isola di Utoya, lo stesso uomo aprì il fuoco sui partecipanti ad un campus della sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese. A morire furono 69 persone, mentre altre 110 rimasero ferite.
La Corte Europea dei Diritti Umani è un organo giurisdizionale cui aderiscono i 47 stati membri del Consiglio d’Europa. E’ possibile ricorrervi dopo aver previamente esaurito tutti i possibili rimedi interni all’ordinamento giuridico nazionale. Essa non è un’istituzione dell’Unione Europea.
Paolo Fernandes
Foto: independent.co.uk