Strage di Tempio, forse alcune telecamere hanno ripreso gli assassini. Ris al lavoro nella casa
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CAGLIARI, 18 MAGGIO 2014 – Le forze dell’ordine sono al lavoro per arrivare ai responsabili della strage avvenuta sabato a Tempio Pausania (Olbia – Tempio) e costata la vita a una coppia di coniugi e al loro bambino di soli 12 anni. [MORE]
Nella caserma cittadina i carabinieri stanno interrogando diverse persone; per il momento non c’è stato nessun fermo, ma pare ci siano quattro o cinque sospettati. Col passare delle ore sembra sempre più probabile che il movente sia una vendetta; l’imprenditore Giovanni Maria Azzena era sotto processo per usura e gli investigatori ipotizzano che qualcuno abbia deciso di farsi giustizia da sé sfogando il proprio odio sull’uomo, ma anche sulle persone a lui più care, la moglie e il figlio. Sarà l’autopsia, che si svolgerà domani a Sassari, a fornire maggiori indicazioni sulle modalità scelte per compiere i delitti: se tutti e tre i corpi mostrano analoghi segni di strangolamento, avvenuto mediante un filo elettrico, solo i due adulti presentano profonde ferite al capo, provocate da un corpo contundente, forse una spranga metallica.
Intanto nell’abitazione in cui è stato consumato il triplice omicidio sono al lavoro i Ris; gli inquirenti sospettano che l’autore o gli autori dell’omicidio, certi di avere tutto il tempo necessario, abbiano ripulito la scena del crimine e cancellato importanti tracce. Per questo motivo diventano ancora più importanti le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza collocate nella zona. Benché in quelle ore siano stati celebrati due matrimoni e ci sia stato dunque parecchio movimento, i militari sperano di trovare indizi utili e di identificare gli autori della terribile strage. Da sottolineare che nella porta di ingresso dell’abitazione non è stato trovato alcun segno di effrazione e quindi o la famiglia ha aperto agli assassini, o gli aguzzini sono entrati mentre in casa non c’era nessuno e hanno atteso il rientro delle sfortunate vittime, che nella mattina di sabato erano state viste passeggiare per le vie del centro.
La mancata apertura pomeridiana del negozio di scarpe della famiglia Azzena e l’assenza del piccolo Pietro dalla partita della sua squadra non sono bastati a insospettire nessuno; l’allarme è scattato soltanto intorno alle 23, quando la sorella di Giulia Zanzani Azzena si è preoccupata perché non riusciva a contattare i propri congiunti. Recatasi sul luogo, è entrata in casa con un doppione delle chiavi e ha fatto la macabra scoperta.
(Foto da: unionesarda.it)
Vanna Chessa