Strage di Oslo. Gli psichiatri: Breivik non è responsabile
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OSLO, 29 NOVEMBRE 2011 – Ha ucciso settantasette persone in preda a una follia omicida e ha ammesso di averlo fatto, sebbene si sia dichiarato non colpevole, eppure pare non gli sarà riconosciuta nessuna responsabilità perché incapace di intendere e di volere. Lo hanno stabilito gli psichiatri incaricati dal tribunale di effettuare una perizia sulle capacità mentali dell’uomo.[MORE]
Il 22 luglio, Anders Behring Breivik fece esplodere un ordigno vicino alla sede del governo norvegese a Oslo. Morirono otto persone, ma risultò essere solo un diversivo per concentrare le forze dell’ordine nella zona dell’attentato e poter raggiungere indisturbato l’isola di Utoya. Lì, a una quarantina di chilometri dalla capitale, dove era in corso un raduno di giovani militanti socialdemocratici, Breivik si travestì da poliziotto e dopo essersi avvicinato ai ragazzi iniziò a far fuoco. Morirono sessantanove giovanissime vittime. Una volta catturato l’uomo dichiarò di essere un <<crociato contro l’invasione musulmana e la diffusione del multiculturalismo in Europa>>.
Due psichiatri, Synne Serheim e Torgeir Husby, sono stati incaricati di esaminare il comportamento di Breivik e oggi hanno consegnato al tribunale la loro relazione. Nelle 240 pagine, che devono ancora essere esaminate da una Commissione medico-legale, risulta che Breivik soffriva di psicosi, una condizione mentale che avrebbe alterato la sua capacità di giudizio prima e al momento degli attacchi.
Il giudizio dei due periti solleva l’assassino da responsabilità penali. <<Non abbiamo alcun dubbio sulle nostre conclusioni>> dichiara il dottor Husby ai giornalisti.
Durante una conferenza stampa, il procuratore Svein Holden ha dichiarato che Breivik <<ha sviluppato nel tempo una forma di schizofrenia paranoica. Vive nel suo delirante universo e i suoi pensieri e le sue azioni sono governati da quell’universo>>. Per questo motivo, conferma il magistrato, <<potrà essere condannato all’internamento e non al carcere>>.
I legali delle famiglie delle vittime vogliono assicurarsi che l’uomo non torni mai più libero. <<Che sia considerato sano di mente dal punto di vista giuridico –dichiara uno degli avvocati- è un dibattito puramente psichiatrico. La cosa più importante per il mio cliente è che non sia più libero di camminare per strada>>.
Gaia Seregni
(In foto: Breivik, fonte: rai.it)