Strage di Filandari: una faida diversa
Editoriale Calabria

Strage di Filandari: una faida diversa

martedì 28 dicembre, 2010

VIBO VALENTIA, 28 DICEMBRE - Angherie continue, reiterate violenze, soprusi infiniti per una sottile linea di confine tra poderi mai rispettati. Tutto questo fino alla drastica decisione di ieri, quando i quattro componenti della famiglia Vangeli hanno impugnato almeno due pistole, una calibro 9x21 (legalmente detenuta) e una 7,65, e hanno raggiunto la masseria dei Fontana.[MORE]

Intorno alle 17.10 la lite, durata solo qualche giro di lancette, con i maschi della famiglia Fontana, poi la tempesta di fuoco a chiudere le continue angherie.

Testimone chiave nelle indagini, un cittadino romeno che lavorava per conto delle vittime. E' lui che ha assistito in prima fila alla mattanza, ha prestato i primi soccorsi e poi è corso dai carabinieri per raccontare ogni dettaglio. E mentre i militari dell'Arma cercavano tra i sentieri dell'angusta zona rurale Ercole Vangeli, lui si e' consegnato spontaneamente nella serata di ieri autoaccusandosi della mattanza, ma lasciando aperte le indagini che hanno portato oggi agli altri tre fermi.

Intanto, il sostituto procuratore ha disposto l'esame autoptico per le cinque vittime, con il medico legale Katiuscia Bisogni che comincerà domani il suo lavoro.

La piccola cittadina è allibita, attonita davanti ad un atto di violenza sovraumana.

Il parroco don Giuseppe Lo Presti, che ieri sera ha annullato la celebrazione della messa ha sottolineato che "si tratta di un avvenimento molto grave, un fatto tristissimo che turba profondamente questa piccola comunità. Un caso senza precedenti che comprensibilmente getta anche un'ombra di paura e di forte tensione tra i miei fedeli, che comunque invito ad aggrapparsi alla fede ed alla preghiera per trovare la forza di reagire e di proseguire nel cammino della vita".

Ricordando la famiglia Fontana ha aggiunto: "Non spetta a me esprimere giudizi, ma quello che posso comunque dire e' che i Fontana nei miei confronti sono stati sempre rispettosi. Genitori e figli, almeno nei momenti importanti dell'anno, frequentavano la chiesa. Niente e nessuno avrebbe fatto immaginare una cosa simile, un fatto che, in ogni caso, deve indurci a riflettere sul valore della vita, che e' sacra".

Nemmeno la ndrangheta, che da queste parti è radicata e onnipresente, era mai arrivata a tanto: cinque morti ammazzati, un padre e quattro figli, appartengono ad una faida diversa, nata in difesa delle proprie terre e, secondo il racconto di Ercole Vangeli, dei propri diritti.


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