Strage di Berlino: arrestato in Tunisia il nipote di Anis Amri
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LIONE – 27 DICEMBRE. Nonostante tutte le ricostruzioni abbiano già dimostrato come Anis Amri abbia agito da solo, percorrendo in solitaria la strada che lo ha portato, da fuggitivo, a raggiungere l’Italia dalla Francia, sembra sempre più nitida l’ipotesi di un supporto operativo per l’esecuzione dell’atto di violenza a Berlino lo scorso 19 dicembre.
Nella giornata di ieri era emerso dalle indagini come il tunisino fosse stato filmato, tre giorni dopo l’attentato, dalle telecamere di sorveglianza della stazione di Lione Part-Dieu, dove ha poi acquistato un biglietto per Milano con corrispondenza a Chambery.
Nel frattempo, In Tunisia, il nipote del giovane attentatore è stato arrestato perché sembra che questo fosse stato convinto da Anis Amri a raggiungerlo in Germania in vista di un arruolamento in una cellula tedesca dell’estremismo islamico. Questo rappresenta, senza dubbio, un momento nevralgico nel corso delle indagini sull’attività di Anis Amri. Il nipote infatti, arrestato insieme ad altre due persone e interrogato dalle forze di polizia, avrebbe dichiarato di comunicare con lo zio attraverso Telegram e di aver ricevuto dallo stesso una somma di denaro e un documento di identità falso per poter essere raggiunto in Germania, dove avrebbe poi preso parte alla rete islamista tedesca, diretta da Abu Walaa, salafita iracheno bloccato lo scorso 8 novembre. Per questo motivo nei prossimi giorni la Procura di Milano dovrebbe chiedere delle notizie alle autorità giudiziarie in Tunisia.
Intanto le forze di intelligence francesi, tunisine, tedesche e italiane stanno operando in maniera coordinata per gestire un’indagine molto complessa, in cui una condivisione efficace delle informazioni e dei dati risulta fondamentale per comprendere in pieno come si sono evoluti gli spostamenti e le azioni del 24enne tunisino.
Uno dei fattori decisivi è la pistola - calibro 22 - utilizzata a Sesto per colpire uno dei due agenti italiani che lo hanno bloccato. La principale ipotesi è che questa sia utilizzata a Berlino per uccidere l’autista polacco del camion. Tuttavia ancora si attendono informazioni dalla Germania per un’eventuale per uccidere l'autista polacco del camion usato a Berlino. Ma dalla Germania non sono ancora arrivati a Milano i dati sui proiettili per la verifica ufficiale.
Dall’altra parte, si stanno analizzando gli oggetti che Amri aveva addosso al momento dell’uccisione, dunque i biglietti dei treni e la scheda telefonica. Passando al setaccio questi elementi sarà più semplice arrivare ad una svolta concreta nelle indagini, perché dovrebbe essere più chiaro se il giovane tunisino abbia agito, o meno, supportato da altri elementi di quella che potrebbe essere una vera cellula terroristica con sede nel cuore dell’Europa, la Germania.[MORE]
Carlo Giontella
Immagine da CosenzaChannel.it
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