Stipendi Pa: per l'Avvocatura dello Stato, sblocco contratti da almeno 35 mld
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ROMA, 04 GIUGNO 2015 – Per il periodo 2010-2015, lo sblocco dei contratti del pubblico impiego «non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi», con «effetto strutturale di circa 13 miliardi» annui dal 2016, così, nella memoria alla Consulta dell'Avvocatura dello Stato, firmata da Vincenzo Rago (avvocato dello Stato) e resa nota dall’Ansa.[MORE]
Nell’udienza della Corte Costituzionale del prossimo 23 giugno, sarà affrontata la questione di legittimità costituzionale sul blocco della contrattazione nel pubblico impiego, quindi il ricorso presentato da Confsal-Unsa "per il diritto al rinnovo dei Contratti di Lavoro per i dipendenti pubblici, bloccati per legge dal 2009"; pertanto, l’Avvocatura dello Stato, con tale documento ha invitato la Consulta a valutare in particolare l’impatto economico della contrattazione, «in relazione all’art. 81 e 97» della Costituzione.
«Di tali effetti - si legge - non si può non tenere conto a seguito della riforma costituzionale» che «ha riscritto l'art. 81 Cost, a partire dalla disposizione del nuovo comma 1, secondo la quale lo Stato assicura l'equilibrio fra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico».
Nella prima parte della memoria, inoltre, l’Avvocatura precisa che «in ogni caso le prerogative sindacali risultano salvaguardate e si sono estrinsecate, tra l'altro, nella partecipazione all'attività negoziale per la stipulazione dei contratti integrativi (Ccni), sia pure entro i limiti finanziari normativamente previsti» e «di contratti quadro». Più avanti, si evidenzia ancora la possibilità «di dar luogo alle procedure relative ai contratti collettivi nazionali, sia pure per la sola parte normativa», rilevando l’attività contrattuale svolta, «intensa», «anche in pendenza del nuovo complesso normativo, ed abbia riguardato sia la contrattazione integrativa che quella nazionale».
Domenico Carelli
(Foto: economiaweb.it)