Stellantis: Meloni promette azioni per difendere lavoro e indotto
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Stellantis: il post-Tavares scuote mercati e politica. Meloni promette difesa dell’occupazione
Crollo in borsa e interrogativi sul futuro
L'uscita improvvisa di Carlos Tavares dalla guida di Stellantis, con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza prevista, ha causato una forte turbolenza sui mercati finanziari. A Piazza Affari, il titolo ha chiuso con un calo del 6,3%, toccando durante la giornata un ribasso vicino al 9%. Gli analisti hanno definito l’addio del manager "molto negativo e inatteso", sottolineando il ruolo cruciale di Tavares nel consolidare la fiducia del mercato.
A Detroit, John Elkann, presidente del gruppo, ha preso in mano la situazione. È stato costituito un comitato esecutivo ad interim, presieduto dallo stesso Elkann, che ha nominato Richard Palmer, ex CFO, come Special Advisor. Tuttavia, i nomi emersi per la successione, tra cui Luca De Meo, Jean-Philippe Imparato e Antonio Filosa, non convincono ancora gli osservatori.
Politica e sindacati in allerta
La notizia ha catalizzato l’attenzione politica e sindacale. La premier Giorgia Meloni ha promesso di "difendere l’occupazione e l’indotto", auspicando che il tavolo del 17 dicembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) possa portare a una svolta positiva. Durante un colloquio telefonico, il ministro Adolfo Urso ha confermato che Jean-Philippe Imparato parteciperà con il mandato di finalizzare il "Piano Italia".
Dal canto loro, i sindacati vedono nell’uscita di Tavares una possibile occasione di cambiamento. Luigi Sbarra (Cisl) ha definito il mandato di Tavares "disastroso per occupazione e investimenti in Italia", mentre PierPaolo Bombardieri (Uil) ha chiesto maggiore coraggio per il futuro. Maurizio Landini (Cgil) ha invocato un incontro urgente con il governo e Stellantis per discutere delle politiche industriali.
Elkann: "Guardiamo avanti"
In un videomessaggio rivolto ai dipendenti, Elkann ha spiegato che la decisione del consiglio di amministrazione è stata presa "per il bene dell'azienda". Ha espresso gratitudine per i risultati ottenuti sotto la guida di Tavares, invitando i lavoratori a concentrarsi sulle sfide future e a restare focalizzati sui clienti.
Salvini critica duramente la gestione Elkann
Il vicepremier Matteo Salvini non ha risparmiato critiche, definendo "disgustosa" la gestione del gruppo da parte di Elkann e attribuendo parte del tracollo economico alle "politiche pseudo green imposte da Bruxelles". Ha inoltre stigmatizzato la buonuscita di Tavares, stimata in circa 100 milioni di euro, che si aggiunge a un compenso annuale di 40 milioni, definendola uno schiaffo ai lavoratori.
Prossimi passi per Stellantis
Il tavolo del 17 dicembre al Mimit sarà cruciale per chiarire il futuro del gruppo in Italia. La pressione politica e sindacale su Elkann per un confronto diretto è alta, con richieste formali di audizione da parte di maggioranza e opposizione. Intanto, i mercati e i lavoratori attendono risposte concrete per una transizione che si preannuncia complessa e delicata.