Stato-Mafia, il tweet della Guzzanti: «Solidarietà a Riina e Bagarella». Scoppia la polemica
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ROMA, 9 OTTOBRE 2014 - «Solidarietà a Riina e Bagarella privati di un loro diritto. I traditori nelle istituzioni ci fanno più schifo dei mafiosi». Questo il commento via tweet di Sabina Guzzanti in riferimento alla decisione della Corte d’Assise di Palermo di respingere la richiesta degli imputati Totò Riina, Leoluca Bagarella e dell’ex ministro Nicola Mancino ad assistere alla deposizione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fissata per il 28 ottobre, nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-Mafia.
Una scelta quella dei giudici giustificata da ragioni che «sono connesse – spiega appunto la Corte di Palermo – alle speciali prerogative di un organo costituzionale come la presidenza della Repubblica».
Tuttavia in altri due tweet la Guzzanti ha poi aggiunto: «Andate a vedere #latrattativa e capirete perché i traditori nelle istituzioni fanno più schifo dei mafiosi o perlomeno stanno alla pari». Sulla stessa linea il secondo: «Le stragi sono state progettate all’interno delle istituzioni. I mandanti sono colpevoli quanto gli esecutori. #Napolitano testimonia».
Naturalmente nel giro di pochi minuti è scoppiata la polemica. D’altronde, al di là di ogni lecita teoria, l’associazione di parole come “solidarietà” e “diritto” a personaggi del calibro di Riina e Bagarella è di difficile spiegazione e comprensione.
Il primo a prendere posizione è Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico: «La Guzzanti che esprime solidarietà a Riina dimostra che la crisi di una certa sinistra è ormai irreversibile». Sponda Pd arriva il tweet della deputata Giuditta Pini che chiede: «Ma la Guzzanti che esprime solidarietà a Riina e Bagarella pensa di essere molto diversa da chi definiva Mangano un eroe?».[MORE]
Non tardano ad arrivare anche critiche dal centrodestra. «Per fare pubblicità – scrive Fabrizio Cicchitto del Ncd – un film in crisi di pubblico Sabina Guzzanti solidarizza con Riina. Complimenti!». Dello stesso parere il commento di Daniela Santanchè (Fi): «Sabina si è bevuta il cervello, per convincere qualcuno ad andare a vedere “La Trattiva” ci si inventa di tutto, si arriva persino a legittimare due boss. La paladina della libertà di espressione stavolta l’ha fatta grossa. Vergogna!».
(Immagine da huffpost.com)
Giovanni Maria Elia