Staminali: le novità al quinto convegno internazionale di chirurgia rigenerativa
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ROMA, 5 DICEMBRE 2013 - Giunto alla quinta edizione, il convegno internazionale “Regenerative Surgery” si propone di illustrare gli sviluppi e i progressi che sono stati raggiunti da questa nuova scienza multidisciplinare.
Quest’anno l’attenzione sarà focalizzata sulle differenze tra cellule staminali arricchite di fattori di crescita e cellule staminali utilizzate da sole.
Lo scopo è comprendere le possibili sfumature di queste terapie.
Il Convegno, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero della Salute, si articolerà in sessioni tematiche accompagnate da tavole rotonde e presentazioni che riguarderanno varie tematiche tra cui: chirurgia estetica del volto senza utilizzo del bisturi ma con l’impianto di cellule staminali e fattori di crescita; trattamento delle calvizie; aumento del seno senza inserimento delle protesi; trattamento di ulcere e ferite complesse che rappresentano il 5% della spesa sanitaria nazionale. [MORE]
Il convegno è stato organizzato grazie al supporto dell’Agenzia Regionale Trapianti del Lazio e dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Faculty.
Oltre 100 gli interventi in programma, circa 80 i professori accreditati molti dei quali di fama mondiale, 13 i paesi di provenienza (faculty online su www.regenerativesurgery.it).
Staminali arricchite di fattori di crescita o cellule staminali utilizzate da sole? Quali sono le applicazioni e in che modo il risultato finale è migliore?
Le staminali sono presenti sia nei tessuti duri sia in quelli molli, ma la fonte più ricca e semplice da cui prelevarle è il tessuto adiposo. Hanno la capacità di rigenerare i tessuti, le ossa, i muscoli e sono quindi applicabili sia nel campo della ricostruzione che nella rigenerazione. In sostanza, con una liposuzione possiamo prelevare le cellule per poi reimpiantarle.
Alle staminali si possono aggiungere dei fattori di crescita ricavati dal proprio sangue con un semplice prelievo. Essi stimolano le cellule, indicando loro una funzione specifica, una sorta di ordine chimico che ci permette di ottenere il risultato desiderato. Anche in questo campo nuove e sorprendenti applicazioni di carattere clinico e sperimentale.
In chirurgia plastica l’uso delle cellule staminali avviene per il trattamento di diverse patologie. Questa tecnica può essere utilizzata anche su patologie gravi caratterizzate da un deficit dei tessuti duri e molli del nostro corpo. Queste malattie sono solo uno dei casi di possibile utilizzo, ricordando che le staminali possono non solo rigenerare qualsiasi tessuto ma arrivare a creare veri e propri organi ed è questa la sfida: la rigenerazione d’organo. In questo secondo caso è necessaria la mediazione di un laboratorio GMP, una sorta di officina cellulare. In Europa esiste una legislazione assai rigida che garantisce al paziente sicurezza.
C’è la necessità di creare una “Consensus Conference” che coinvolga sia il mondo giuridico che quello accademico. Si valuteranno quindi anche gli aspetti legislativi dell’uso delle cellule staminali adulte in Italia, in Europa ed in America confrontando le normative presenti degli stati occidentali ed orientali.
Tra le altre patologie che possono beneficiare dell’impiego di tali metodiche troviamo il trattamento delle calvizie attraverso delle infiltrazioni eseguite nelle aree deficitarie producendo una battuta d'arresto nella caduta dei capelli oltre che un aumento dello spessore e in molti casi del numero di capelli; le ulcere da decubito; piaghe croniche e a lenta guarigione; perdite di sostanza post-traumatiche; perdite di sostanza dei tessuti molli; cicatrici; ustione e ricostruzione mammaria.
Si tratta d’interventi molto meno invasivi di quelli tradizionali, con tempi di recupero post operatorio nettamente inferiori e risultati nel tempo assai più duraturi. L’utilizzo del tessuto adiposo arricchito con fattori di crescita può rappresentare, ad esempio, una valida alternativa anche al tradizionale lifting. Infatti, il grasso prelevato durante la liposuzione viene reinserito nelle depressioni del viso ottenendo due risultati: riempire gli avvallamenti inestetici e, grazie alle staminali, rigenerare la pelle ringiovanendola in maniera duratura.
E’ anche una valida alternativa all’impiego di protesi nell’aumento del volume mammario. Ad esempio, eliminando le adiposità localizzate a livello delle cosce e dell’addome, si potranno sfruttare il grasso ricavato e le cellule staminali innestate nel corso dello stesso intervento per incrementare il volume del seno. Rispetto alle protesi il risultato sarà sicuramente più naturale, ricordando però che il grasso va incontro ad un fisiologico riassorbimento, che siamo riusciti con l’impiego dei fattori di crescita a ridurre al minimo.
Saranno presenti numerosi illustri relatori di fama mondiale Segnaliamo solo alcuni tra gli altri: Prof V. Cervelli – presidente del convegno, Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università di Roma “Tor Vergata”; Prof. S. Coleman - Co-Presidente del Convegno, Clinical Assistant Professor presso il New York University Medical Center; Prof.Llull – Fondatore IFATS - International Federation for Adipose Therapeutics and Science; Prof. G. Novelli – Genetista di fama mondiale e Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; Prof. N. Pallua Membro del Comitato Esecutivo di EASAPS - European Association of Societies of Aesthetic Plastic Surgery e ESPRAS – European Society of Plastic Reconstructive and Aesthetic Surgery; Prof. P. Rubin – Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica del McGowan Institute for Regenerative Medicine University of Pittsburgh.
Cos’è la Medicina Rigenerativa?
La nascita internazionale del termine Medicina Rigenerativa risale al 2 novembre 2004 quando il governo federale americano approvò, con la risoluzione 71, il finanziamento del California Institute of Regenerative Medicine attribuendogli fondi statali per 3 miliardi di dollari in 10 anni (la stessa quantità che fu utilizzata per lo Human Genoma Project).
Oggi sono tutti concordi nel definire la Medicina e la Chirurgia Rigenerativa come un settore interdisciplinare di ricerche ed applicazioni cliniche focalizzate prevalentemente sul tentativo di riparare sostituire e/o rigenerare cellule, tessuti e/o organi al fine di ripristinare alcune funzioni perdute per cause diverse come difetti congeniti, malattie, traumi ed invecchiamento. Questa nuova disciplina impiega una combinazione di numerosi approcci tecnologici, spesso convergenti, sia già esistenti che recentemente messi a punto. Questo pone la Medicina e la Chirurgia Rigenerativa un passo più avanti rispetto ai tradizionali trapianti d’organo o alle tradizionali terapie medianti organi artificiali.
Questi nuovi approcci terapeutici spesso si limitano a stimolare e sostenere le capacità proprie di guarigione dell’organismo umano e possono includere l’uso di molecole solubili, terapie geniche, terapie basate sull’uso di cellule staminali e/o progenitrici, ingegneria tissutale e riprogrammazione cellulare e/o tissutale.
Notizia segnalata da Monia Innocenti