Staminali, i medici degli "Spedali Civili" di Brescia: «Stop ai trattamenti»
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BRESCIA, 2 APRILE 2014 - Nuovo capitolo nella lunga storia riguardante la sperimentazione delle cellule staminali in Italia. Quest’oggi, infatti, i medici degli Spedali Civili di Brescia, prima struttura pubblica sanitaria a dare il beneplacito all’utilizzo del metodo Stamina, messo a punto dalla discussa fondazione di Davide Vannoni, hanno comunicato la sospensione delle infusioni di staminali.
Tale misura verrà rispettata «fino a data da destinarsi», ovvero fino a quando il nuovo Comitato scientifico, nominato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non avrà emesso il proprio parere sulla validità o meno dello stesso metodo. Ad annunciarlo è stato il commissario straordinario degli “Spedali Civici” di Brescia, Ezio Belleri, durante l’audizione svoltasi in commissione Sanità a Roma: «In questo momento – ha spiegato Belleri – la somministrazione del trattamento Stamina è sospesa perché l’unica biologa di Stamina che opera nell’ospedale è assente per motivi personali – per poi aggiungere – . Ma ieri sera i medici che somministrano il trattamento Stamina presso gli Spedali Civili mi hanno consegnato una lettera, nella quale – continua a spiegare Belleri – affermano che avendo appreso che il ministero della Salute ha firmato il decreto di nomina del nuovo Comitato scientifico, ritengono doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che la commissione si pronunci».[MORE]
Tuttavia , la notizia odierna, ha naturalmente suscitato le proteste da parte della Stamina Foundation che, attraverso il vicepresidente, Marino Andolina, denuncia una violazione del diritto: «Lo stop alle infusioni di cellule staminale a Brescia viola la legge. Ma, a quanto pare, qui in Italia della legge non importa a nessuno. L e infusioni – ha continuato a spiegare Andolina – sono ordinate da giudici civili. Secondo le norme vigenti, se il giudice stabilisce che si deve fare qualcosa bisogna farla. Non capisco come si possa violare la legge». Inoltre, secondo il vicepresidente di Stamina Fondation «è terribile perché le conseguenze sono la morte dei pazienti».
(Immagine da spedalicivili.brescia.it)
Giovanni Maria Elia