Spari, paura e 5 feriti, arrestato a Reggio Emilia
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Spari, paura e 5 feriti, arrestato a Reggio Emilia. Un 43enne dopo banale lite in strada, "sono stati maleducati'
REGGIO EMILIA, 18 OTT - Fino alle 22.20 di ieri sera erano perfetti sconosciuti. Poi un gruppo di ragazzi e il 43enne Gaetano Lombardi si sono incrociati in una piazza del centro di Reggio Emilia, dove hanno avuto un banale litigio. Si sono toccati mentre camminavano, hanno discusso forse per chi doveva avere la precedenza per passare. Sono volati insulti, ma sembrava finita lì.
L'uomo, invece, poco dopo ha raggiunto i giovani, si è avvicinato e ha tirato fuori una pistola di piccolo calibro, una Beretta 6,36, sparando nove colpi. Cinque sono rimasti feriti e uno, un ventenne, in modo serio: è in prognosi riservata all'ospedale Santa Maria Nuova, ma dovrebbe cavarsela. Due del gruppo sono minorenni.
La scena è avvenuta in piazza del Monte, affollata di persone. All'inizio in molti hanno pensato all'esplosione di semplici petardi, poi il fuggi fuggi e il sangue dei feriti ha creato non poca paura e confusione. Anche il sindaco Luca Vecchi è arrivato sul posto, parlando di "episodio inammissibile, che non può accadere nella nostra città".
E ha auspicato una rapida soluzione. Le forze dell'ordine, presenti in gran numero anche per i controlli anticovid del fine settimana, sono intervenute in fretta e nel giro di poche ore la Polizia ha identificato e rintracciato l'autore. L'uomo, un operaio nato ad Acerra (Napoli) e residente da tempo a Reggio Emilia, con alcuni piccoli precedenti, prima ha negato ogni addebito.
Poi, quando i poliziotti entrati in casa sua nel cuore della notte hanno trovato la pistola, nascosta in un vano sotto il battiscopa del lavello della cucina e un borsello che aveva portato con sè durante la serata ed era stato ripreso dalle telecamere, ha detto: "Sono stati maleducati, forse ho un po' esagerato". E' stato allora portato negli uffici della Questura reggiana e interrogato, alla presenza di un avvocato, dal pm di turno Laura Galli, ha ammesso i fatti. Di fronte alla veloce indagine, il procuratore della Repubblica di Reggio Emilia Marco Mescolini ha espresso soddisfazione. Quello che è successo, ha detto, "è un fatto gravissimo, ma al contempo una conferma che la città può contare su istituzioni coese, che sanno operare in simbiosi ed ottenere risultati in tempi ristrettissimi".
E anche il questore Giuseppe Ferrari ha sottolineato la "risposta tempestiva e efficace a un episodio gravissimo. Una piccola lite a cui è seguita una reazione grave e spropositata". La dimostrazione, ha detto in conferenza stampa, che "quando c'è il controllo capillare del territorio fatti come questo vengono tempestivamente repressi". Al responsabile, la squadra mobile guidata da Guglielmo Battisti è arrivata grazie all'esame del sistema di videosorveglianza e all'ascolto dei testimoni presenti, alcuni dei quali hanno ripreso e fotografato le fasi della sparatoria, oltre che delle vittime.
Lombardi è adesso accusato di tentato omicidio plurimo, detenzione illegale di arma da sparo (la pistola era stata rubata un anno fa in una casa di Reggio Calabria) e di ricettazione. Nelle prossime ore ci sarà l'udienza di convalida dell'arresto