Spagna, mercati in crisi e fughe di capitali: 8 cittadini su 10 tagliano su cibo e svaghi
Economia Lazio Roma

Spagna, mercati in crisi e fughe di capitali: 8 cittadini su 10 tagliano su cibo e svaghi

giovedì 31 maggio, 2012

MADRID, 31 MAGGIO 2012- Solo ieri la Borsa di Madrid chiudeva la giornata in negativo, con l'indice Ibex al livello più basso degli ultimi nove anni; oggi tocca alla Banca di Spagna diffondere cifre tutt'altro che incoraggianti riguardo la situazione economica del Paese, in special modo per quanto concerne l'aumento del differenziale del rischio del debito spagnolo.

La sfiducia nei mercati, infatti, ha fatto registrare nello scorso mese di marzo una fuga di capitali senza eguali; circa 66,2 miliardi di euro hanno lasciato i territori nazionali in meno di trenta giorni, e più di un terzo del saldo negativo sarebbe costituito proprio da denaro spagnolo.[MORE]

Da oltre nove mesi, oramai, il livello di investimenti netto è in rosso, e dallo scorso luglio, le perdite totali ammontano a quasi 194 miliardi di euro; una prolungata crisi economica, che sembra non accenni a finire, e che pare abbia inciso pesantemente sulla popolazione, costretta a modificare radicalmente le proprie abitudini.

Secondo gli ultimi rilevamenti, infatti, l'81 per cento degli spagnoli (contro una media del 74 per cento negli altri Paesi europei), ha sconvolto il proprio modo di mangiare e impiegare il tempo libero per fronteggiare la recessione.

L'inchiesta dell' Associazione Fabbricanti e Distribuitori nazionale rivela che il 65 per cento degli intervistati ha ridotto del 48 per cento le attività ricreative fuori casa; un cittadino su due ha modificato la propria dieta, passando al consumo di alimenti più economici, e abbandonando le grandi marche.

La Federazione spagnola di alimenti e bibite conferma il grande successo delle cosiddette "marche bianche", presenti oramai nell'80 per cento delle case spagnole; e il 94 per cento dei consumatori, afferma di non voler abbandonare questo modo di mangiare, anche di fronte a una situazione economica più rosea.

Tutta un'altra musica, invece, per quel che riguarda la sponda "tempo libero"; solo il 20 per cento degli intervistati, infatti, dichiara l'intenzione di continuare a tagliare sugli svaghi una volta che sarà passato questo periodo di forzata austerity.

(immagine da: www.grr.rai.it)

Simona Peluso

 


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