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BARCELLONA, 09 OTTOBRE - Le Piazze di Barcellona si riempiono di manifestanti con numeri mai visti prima: 350mila secondo la polizia e 950mila secondo gli organizzatori. Al grande evento pare si siano uniti anche i catalani contrari alla divisione dalla Spagna, quelli che fino ad ora avevano preferito nascondersi nell’ombra.[MORE]
Forti e varie sono state le dichiarazioni provenienti da diverse personalità di rilievo spagnole nei riguardi della separazione e dei risultati del referendum; primo fra tutti il presidente catalano Carles Puigdemont che proclama l’indipendenza: "La dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge”.
Mariano Rajoy, premier spagnolo, durante il giorno della grande marcia di Barcellona twitta: "In difesa della democrazia, della Costituzione e della libertà. Preserveremo l'unità della Spagna. Non siete soli”. Altra figura importante è lo scrittore premio Nobel Mario Vargas Llosa che esprime il suo dissenso verso l’indipendenza: "La passione può essere pericolosa quando la muove il fanatismo e il razzismo. La peggiore di tutte è la passione nazionalista. […] Un'immensa massa di catalani non accetta di vedersi imposto un golpe e scende in strada per la legalità e per la libertà".
Alla stazione di Barcellona Sants gli unionisti hanno inoltre fischiato al leader del partito Podemos, Pablo Iglesias, gridando “fuera, fuera!”. Il leader ha più tardi twittato: "ogni politico deve aspettarsi che lo fischino. Oggi è toccato a me. Finché non c'è violenza va bene” mentre si trovava sul treno verso Madrid.
Fonte immagine: www.spaghettibcn.com
Alessio De Angelis