Soveria Simeri ricorda il Giudice Borsellino, in un incontro fra testimonianza attiva e teatro
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SOVERIA SIMERI 21 LUG - Continua il percorso intrapreso nel 2018 da parte dell’associazione di giovanissimi e giovanissime soveritane Prima o Poi, percorso culturale ed impregnato d’impegno sociale. Soveria Simeri, nell’evento tenutosi lunedì 19 luglio, a 29 anni della Strage di Via D’Amelio, si è nuovamente riunita nel ricordo del Giudice Paolo Borsellino, con un incontro fra teatro e testimonianza attiva.
Ad accogliere gli ospiti della serata, abbracciati da una nutrita presenza di spettatori che simbolicamente si sono ritrovati nella biblioteca civica del comune catanzarese, rinunciando per il rischio meteo alla suggestiva location di Villa Cecilia Faragò, gli amministratori comunali Pino Ionà, delegato alla Cultura, e Nadia Lorusso, nella duplice veste di consigliere comunale e adulta responsabile dell’Associazione Prima o Poi.
Per tutti, ospiti e pubblico, è stata l’occasione per ritrovarsi in presenza, dopo mesi di incontri virtuali non meno appassionati e sentiti, ma manchevoli del contatto umano, mezzo che abbiamo riscoperto quale imprescindibile per un’efficace comunicazione. È stata l’occasione per “Ritrovarsi” ancora dalla giusta parte, quella della legalità e della lotta alle mafie come ai professionisti degli slogan vuoti, dalla parte dell’impegno. “Ritrovarsi” con chi, di questa lotta capace di costruire ponti fra vita reale e mondi tenuti lontani da essa, i mondi della disabilità e dell’emarginazione, ne ha fatto ragione di vita: chi meglio di Don Giacomo Panizza può insegnarci che anche nella terra del “non è possibile” si può edificare concretamente ciò che l’immaginazione senza coraggio finirebbe per relegare fra i sogni interrotti? “Ritrovarsi” insieme a Elvira Iaccino, professionista che, da coordinatrice provinciale di Libera, ogni giorno contribuisce al rafforzamento di quella rete solidale indispensabile, a sostegno di coloro che tornano alla vita ma che, da soli, rischierebbero di perderla, catturati dalla rete dell’Anti-Stato. “Ritrovarsi”, poi, con la professoressa Raimonda Bruno: ancora una volta con i ragazzi della Prima o Poi e con la comunità di Soveria Simeri, per continuare sulla strada tracciata dal Procuratore Antonino Caponnetto, ineludibile per sconfiggere le mafie: quella del fronte culturale, dell’impegno nei cantieri educativi, dove forgiare le nuove generazioni con una mentalità nuova.
L’evento, supportato da associazioni ed attività locali e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Soveria Simeri, è stato magistralmente impreziosito dai toccanti momenti regalati con gli interventi teatrali di Mariarita Albanese, che ha dato voce allo strazio di Agnese Borsellino ed all’intimo conflitto della moglie di chi ha rinunciato all’essere Paolo pur di non tradire la toga del Giudice Borsellino, e Emi Bianchi, che ha impersonificato il dolore, l’amore e la fierezza dell’agente di scorta Emanuela Loi. I testi di entrambi gli interventi sono della giovanissima Rossana Talarico, nell’occasione anche moderatrice dell’evento.
Perché questi eventi siano anche mezzo per veicolare la testimonianza di impegno dell’intera comunità soveritana, ai relatori ed a tutti coloro che hanno supportato l’organizzazione dell’evento sono stati consegnati dei prodotti dell’artigianato locale, frutto della laboriosità dei cittadini di Soveria Simeri.