Solidarietà di Wanda Ferro al sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta
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CATANZARO 7 APR 2012 – Di seguito una dichiarazione del presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro: “Chi si arrende non è uno sconfitto. Chi si arrende è forse stato lasciato troppo solo”. Ho trovato nelle parole di don Giacomo Panizza, sacerdote nel mirino della criminalità organizzata per avere osato avviare una iniziativa sociale in un immobile confiscato alle cosche, una chiara lettura della vicenda delle dimissioni del sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, donna che ha saputo dimostrare serietà, onestà, determinazione e coraggio in tutto il corso della sua esperienza amministrativa. Il sindaco Lanzetta, quando già in passato è stata vittima di gravissimi atti intimidatori che hanno messo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi familiari, ha saputo resistere alla paura, facendo fondo a tutta la propria passione civile e alla sua ferma volontà di mettersi al servizio della sua comunità.
E oggi, che ha deciso di darla vinta a coloro ai quali ha resistito per anni, nega di essere lasciata sola, eppure rimarca l’assordante silenzio di chi – dalle istituzioni e dalla società civile – avrebbe dovuto mostrare sostegno e non lo ha fatto. Perché si può resistere alla paura, al rischio per i propri affetti, all’invasione della propria sfera privata, alla distruzione dei frutti del proprio onesto lavoro. Ma non si può resistere a quel senso di isolamento e di rabbia che nasce nelle persone perbene che si trovano troppo sole lungo la strada delle regole e della legalità. In chi trova non il sostegno della società civile, ma le complicità, le connivenze, i sorrisi a denti stretti e gli sguardi sarcastici che finiscono per toglierti le forze e distruggerti l’anima. [MORE]
Non c’è reazione dello Stato, della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, che possa servire da sola a sconfiggere la mafia se questa continuerà ad avere il silenzioso e subdolo consenso anche di una piccola parte della nostra società, o se continuerà a prevalere l’assuefazione, l’impotente accettazione delle logiche criminali. A Maria Carmela Lanzetta, e a tutti i sindaci e gli amministratori che dedicano il proprio impegno quotidiano a gestire nel segno della legalità le realtà più difficili della nostra regione, rivolgo la mia piena solidarietà.