Solennità di San Vitaliano, Patrono della città Catanzaro, 16 luglio 2015 [Foto]
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CATANZARO, 16 LUGLIO 2015 - Pensiero dell’Arcivescovo Mons. Bertolone a fine processione
Saluto tutte le Autorità, i presbiteri, religiosi/e, diaconi, seminaristi e voi carissimi fratelle e sorelle per aver partecipato alla solenne celebrazione del Patrono.
Nella festa di san Vitaliano la comunità catanzarese si ritrova per ascoltare il Signore, per continuare il suo cammino di crescita in questi tempi che facili non sono.
Ed allora, l’esempio di san Vitaliano ci è d’aiuto ed è un valido punto di riferimento.
Catanzaro, come il resto del Paese, sta vivendo un tempo di grandi sfide sul piano culturale, sociale, economico, etico e religioso. Guardare in faccia i problemi, tuttavia, è stimolo a non cedere allo sconforto, bensì a crescere nella responsabilità. È chiaro per tutti che il volto di Catanzaro sta cambiando anche per la presenza di un gran numero di fratelli provenienti da altri Paesi, con altre culture e convinzioni religiose. È evidente, persino umanamente comprensibile, che questa diversità talvolta possa suscitare incertezza, smarrimento. [MORE]
Mi piace ricordare la bella manifestazione di popoli diversi del 12 luglio scorso vissuta qui in questa piazza: segno di accettazione e di armonizzazione delle differenze.
L’occhio misericordioso di Dio, però, ci aiuta a non fermarci alla superficie della questione.
La parola di Dio contiene il richiamo per mobilitare e nobilitare le persone, per immaginare azioni che vanno oltre l’interesse particolare. Inoltre ci induce a comprendere che una cosa è il “bene comune” altra il “benessere” individuale cioè quella visione delle cose che genera egoismo, competizione sleale, senso illecito degli affari e corruzione. Il bene comune “è superiore alla somma dei singoli interessi” ed è “un passaggio da ciò che “è meglio per me” a ciò che “è meglio per tutti”, come ci ricorda il Pontefice.
Catanzaro sta pazientemente sperimentando percorsi di integrazione sostenibili. Per questa via, la festa del Patrono diventa occasione per invitare a prenderne coscienza soprattutto in relazione alla diminuita disponibilità di risorse economiche e delle sempre più frequenti difficoltà nelle famiglie: non ci sono soltanto i casi di povertà estrema che non devono mai essere dimenticati, ma anche quelli riferibili a molte famiglie, fino a ieri garantite economicamente, cadute quasi di colpo in quella povertà di soglia che, oltre ad avvilire queste persone, crea non poche difficoltà alla società. Ancora è aleatoria per i giovani la ricerca di un lavoro che dia loro -oltre alla dignità- la possibilità di progettare un futuro di famiglia e di vita. Ci sono poi delle giovani coppie, la cui situazione economica appesantita da mutui o altre rate, anziani rimasti soli a fare spesso i conti con una salute malferma e con risorse sempre più inadeguate.
Consapevole di incontrare il consenso di tutti, io dico che la nostra città, in quanto anche capoluogo di Regione, deve dare segni di maggiore vitalità e di indirizzo per una Calabria “nuova”, superando il buio dell’indifferenza e della chiusura in noi stessi.
Perciò la città delle aquile e dei due mari è chiamata al coraggio di andare oltre, di proporsi come esperta in umanità che le spetta di diritto a causa della tradizione e della grande storia dei suoi santi e martiri. Una città alla quale non mancano le capacità e le risorse di cuore e di intelligenza.
Ed in questo spirito voglio annunciare che la diocesi, sull’esempio di papa Francesco e come segno di quella misericordia che l’Anno giubilare e pastorale ci suggeriscono, intende realizzare a Catanzaro Lido, “l’Oasi della Misericordia”, ove coloro che dormono alla stazione ferroviaria o i poveri senza fissa dimora, potranno trovare un punto di accoglienza, sentirsi a casa, pulirsi, cambiarsi, pranzare e cenare e dormire.
Invito l’Amministrazione comunale a dare un valido contributo, ma soprattutto voglio sperare che tutta la città si senta coinvolta in questa iniziativa dando ai poveri non solo gli scarti, abbigliamento dismesso e tutto ciò che è ingombro, ma cibo, acqua e quanto è necessario almeno a sopravvivere, ma, soprattutto, spero che città e diocesi siano capaci di condividere gli sguardi, offrire gesti di prossimità e amicizia e considerino questa iniziativa come qualcosa di proprio da apprezzare non solo a parole, ma con gesti continui e concreti, fino a provarne legittimo orgoglio.
Carissimi amici, che i sussulti di indignazione degli onesti (marce per la legalità e il ricordo per le vittime di mafia, la protesta per i fatti di violenza cui la città ha assistito negli ultimi tempi), non siano fuochi di paglia, spenti da quel terribile: “ma chi te lo fa fare, tanto”… cioè l’indifferenza, l’indolenza, il girarci dall’altro lato, il tirare avanti!
Coraggio, Catanzaro, svegliati! San Vitaliano ci insegni a camminare sempre di più incontro e accanto all’altro, ad accettare e convivere con il diverso, ci insegni che siamo cittadini solo se ci impegniamo a costruire con gesti semplici, ripetuti e veri una Catanzaro libera e solidale. Amen.
«Coraggio, Catanzaro, svegliati! San Vitaliano ci insegni a camminare sempre di più incontro e accanto all’altro, ad accettare e convivere con il diverso, ci insegni che siamo cittadini solo se ci impegniamo a costruire con gesti semplici, ripetuti e veri una Catanzaro libera e solidale». Questo il monito dell’Arcivescovo metropolita Vincenzo Bertolone rivolto alla comunità, a conclusione della processione di San Vitaliano, vescovo di Capua, patrono della città di Catanzaro e della diocesi.
Al mattino, in Cattedrale, nel salutare l’arcivescovo emerito Antonio Cantisani, il clero, le autorità istituzionali cittadine e regionali, i cresimandi e tutti i fedeli presenti, Mons. Bertolone ha invitato tutti i presenti ad attualizzare con atti concreti il prezioso messaggio di amore e di speranza che San Vitaliano ancor oggi offre a tutti noi. Un “chiamato” dal Signore che testimoniò il perdono andando incontro alle indigenze del suo popolo.
Dinanzi a fasi di percorsi di integrazione sostenibili, anche verso fratelli provenienti da altri paesi, mons. Bertolone ha invitato la città, in quanto anche capoluogo di regione, a dare segni di maggiore vitalità e di indirizzo per una Calabria “nuova”. «La città delle aquile e dei due mari - ha detto il presule - è chiamata al coraggio di andare oltre, di proporsi come esperta in umanità che le spetta di diritto a causa della tradizione e della grande storia dei suoi santi e martiri. Una città alla quale non mancano le capacità e le risorse di cuore e di intelligenza».
Nella solennità di San Vitaliano, mons. Bertolone ha annunciato con gioia alla comunità diocesana un grande progetto che intende fortemente realizzare sull’esempio di papa Francesco e come segno di quella misericordia che l’Anno giubilare e pastorale suggeriscono. Nel quartiere di Catanzaro Lido, infatti, sorgerà a breve “l’Oasi della Misericordia”, dove coloro che dormono nelle stazioni ferroviarie vicine o i poveri senza fissa dimora, potranno trovare un punto di accoglienza, per sentirsi a casa, lavarsi, cambiarsi, pranzare e cenare e dormire. «Voglio sperare - ha detto con emozione mons. Bertolone - che tutta la città si senta coinvolta in questa iniziativa dando ai poveri non solo gli scarti, abbigliamento dismesso e tutto ciò che è ingombro, ma cibo, acqua e quanto è necessario almeno a sopravvivere, ma, soprattutto, spero che città e diocesi siano capaci di condividere gli sguardi, offrire gesti di prossimità e amicizia e considerino questa iniziativa come qualcosa di proprio da apprezzare non solo a parole, ma con gesti continui e concreti, fino a provarne legittimo orgoglio».