Smantellamento Costa Concordia, Gabrielli valuta l'ipotesi turca
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ISOLA DEL GIGLIO (GR), 17 APRILE 2014 – Si continuano a valutare le varie ipotesi in merito al luogo di smantellamento della Costa Concordia. Il relitto, che giace di fronte all’Isola del Giglio dal gennaio del 2012, entro i primi di maggio potrebbe conoscere il proprio destino.
Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, si è pronunciato alla Commissione Ambiente della Camera parlando dei costi di rimozione della Costa Concordia. “Al momento stiamo valutando due ipotesi – fa sapere Gabrielli – in particolare si tratta di due soluzioni, una italiana e una turca”. Scartate le ipotesi di Palermo (che si era ritirato), Piombino e Genova, la valutazione in corso riguarda il porto di Civitavecchia o addirittura un porto in Turchia. “La Turchia ha presentato l’offerta migliore – prosegue Gabrielli – parliamo di 40 milioni di dollari rispetto ai 200 milioni chiesti da Civitavecchia”.
Tutto ciò Gabrielli l’ha fatto ricordando come 25 anni fa le nostre navi militari vennero mandate proprio in Turchia per lo smantellamento. In realtà ci sarebbe un’offerta migliore che arriva dalla Norvegia, la quale non è sostenibile in virtù della distanza. In tutto sono state presentate 13 offerte: oltre ai quattro porti italiani di Palermo, Genova, Civitavecchia e Piombino, ci sono anche le offerte proveniente dalla Turchia, dalla Gran Bretagna e appunto dalla Norvegia. “Il tema del porto di destinazione – continua il capo della Protezione Civile – è una cosa che vedrà come protagonisti il Ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture nonché la Regione Toscana”. [MORE]
Le incertezze sono ancora tante, tra queste ci sono i dubbi sulle date. Proprio in meritò a ciò, Gabrielli ha fatto sapere che nessuna data per la rimozione è stata stabilita, e per questo si cercherà di farlo nel minor tempo possibile. Lo stesso Gabrielli ha poi ricordato che il 31 luglio scade il suo mandato. Intanto questa mattina sono partiti dal porto di Livorno per quello di Marina Carrara, gli ultimi due dei diciassette cassoni che serviranno per il galleggiamento della Concordia. I cassoni d'acciaio, realizzati da Fincantieri, da settembre scorso sono stati stoccati in un terminal del porto di Livorno dove sono state apportate le modifiche necessarie all'ancoraggio sullo scafo della nave dall'azienda livornese “Gas and Heat”.
Giovanni Cristiano