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ROMA, 9 MARZO - L'esercito statunitense è arrivato a Nord della Siria per partecipare all’attacco finale a Raqqa, autoproclamata capitale del Califfato. L'intervento è stato confermato ai media da alcuni ufficiali voluti rimanere anonimi. Il Corpo dei Marines non ha voluto commentare, per ragioni diplomatiche, e non ha voluto rivelare l’esatta dislocazione delle forze. [MORE]
L’uso dei Marines era stato già annunciato da Trump durante la campagna elettorale, come deterrente contro l'ISIS. Con la perdita di tre quarti di Mosul, Raqqa resta l’unica grande città nelle mani dello Stato islamico. L’attacco finale è stato presumibilmente discusso in un vertice di due giorni fa ad Antalya, in Turchia, fra i capi di Stato maggiore turco, russo e americano.
Verso Raqqa si stanno dirigendo anche le forze governative siriane, appoggiate da reparti speciali russi. Il governo di Bashar al-Assad non ha finora protestato per la presenza di truppe americane sul suo territorio senza autorizzazione formale, probabilmente su pressione di Mosca, che ha deciso di cambiare totalmente atteggiamento verso il governo di Washington, e cercare una collaborazione per sconfiggere l’Isis in Siria.
Maria Minichino
(fonte immagine a24.az)