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ALEPPO, 29 LUGLIO 2012 - Molti prevedono un'ecatombe, altri fanno notare che l'ecatombe è già in corso. È cominciata ieri l'offensiva delle truppe di Assad contro Aleppo, capitale economica della Siria. Nella città, in particolare nel quartiere “Saladino”, sono concentrate ingenti forze ribelli; non sufficienti, tuttavia, a contrastare la potenza di fuoco messa in campo dal regime, che sta facendo ampio uso di elicotteri, aerei da combattimento e centinaia di mezzi corazzati.[MORE] Nella notte, cannoneggiamenti e bombardamenti hanno martellato le posizioni degli insorti. Il bilancio degli scontri è sanguinoso. Solo ieri, nel paese si sono registrati 168 morti, di cui 94 civili, 33 ribelli e 41 soldati. Buona parte di queste cifre riguardano proprio Aleppo, città su cui il governo si gioca una partita essenziale.
Nel frattempo, si registra l'impasse delle Nazioni Unite. Hollande ha lanciato un appello a Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza con diritto di veto, perché rivedano la propria posizione e diano il beneplacito ad un più incisivo intervento ONU in Siria. Un accordo in tal senso sembra però ancora lontanissimo: il ministro degli esteri Serghiei Lavrov ha infatti giustificato l'offensiva di Assad su Aleppo, affermando che “non è realistico” pretendere che il regime non reagisca di fronte all'occupazione delle grandi città da parte dei ribelli.
Intanto, per una volta, arriva una notizia positiva: i due tecnici italiani scomparsi alcuni giorni fa a Damasco sono stati liberati, e forse già domani rientreranno in Italia.
Michele Barbero
(Immagine da Giornalettismo)