Sindaco di Cervia indagato per maltrattamenti: respinta la custodia cautelare
La Procura chiede il carcere, il Gip frena: possibile ricorso a Bologna
RAVENNA – 21 dicembre 2025. Il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, è indagato per maltrattamenti e lesioni ai danni della moglie, dalla quale è in corso una separazione. La Procura di Ravenna ha richiesto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere, ma il Giudice per le indagini preliminari (Gip) ha respinto l’istanza.
Indagine per maltrattamenti: la decisione del Gip
Secondo quanto emerso, il Gip del Tribunale di Ravenna ha ritenuto che i fatti contestati abbiano carattere episodico e ha valutato positivamente il comportamento successivo dell’indagato, che avrebbe lasciato l’abitazione familiare subito dopo l’accesso della coniuge al pronto soccorso.
Alla luce di questi elementi, il giudice non ha ravvisato le condizioni per applicare una misura cautelare restrittiva in questa fase dell’indagine.
La Procura valuta il ricorso
La Procura non esclude però un ricorso al Tribunale del Riesame di Bologna, con l’obiettivo di ottenere comunque una misura cautelare. L’inchiesta resta aperta e nelle prossime settimane potrebbero emergere nuovi elementi istruttori utili alla valutazione complessiva del caso.
Chi è Mattia Missiroli
Missiroli, 44 anni, è architetto libero professionista. Prima dell’impegno istituzionale aveva raggiunto una certa notorietà mediatica partecipando come difensore al reality calcistico Campioni – Il sogno.
È stato eletto sindaco di Cervia il 10 giugno 2024, alla guida di una coalizione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi e Sinistra, oltre a due liste civiche, ottenendo il 56,11% dei consensi.
Un caso che scuote la politica locale
L’indagine ha avuto un forte impatto sul dibattito politico e istituzionale locale, coinvolgendo una delle principali figure amministrative di una delle località turistiche più note della Riviera romagnola. In attesa degli sviluppi giudiziari, resta centrale il principio di presunzione di innocenza, insieme alla necessità di garantire piena tutela alle persone coinvolte.
Presunzione di innocenza
È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?
Iscriviti ai nostri canali ufficiali:
Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.