Sicilia continuano gli sbarchi: soccorsi due barconi. Ieri la commemorazione delle polemiche
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SIRACUSA, 22 OTTOBRE 2013 - Non si fermano gli sbarchi in Sicilia. Stamane alle 9.00 ben 250 migranti sono giunti al porto di Siracusa, dopo essere stati intercettati lunedì sera, a 160 miglia dalle coste della Sicilia sud-orientale, dalla nave della Marina Militare Maestrale, impegnata nell’operazione di pattugliamento del Mediterraneo. Due motovedette della Capitaneria di Porto li hanno soccorsi e condotti al riparo. Un altro barcone con almeno 400 immigrati a bordo, è stato, poi, avvistato a oltre 100 miglia a Sud di Portopalo da un aereo dell’agenzia Frontex, e poco dopo la mezzanotte, nella stessa zona, sono giunti altri 93 migranti tra iracheni, iraniani, siriani e afghani, a bordo di un vecchio mercantile.
Tutto questo dopo il dolore e la rabbia manifestata ieri ad Agrigento durante la cerimonia di commemorazione delle vittime del naufragio dello scorso 3 Ottobre. Contestato Angelino Alfano all'arrivo al porto turistico di San Leone, accolto al grido: "Assassini. Via la Bossi-Fini". Tra i manifestanti anche alcuni cittadini di nazionalità eritrea. A questi il vicepremier in serata ha risposto dicendo: "I cosiddetti attivisti che hanno gridato "assassini" sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà. Non l'avranno mai vinta, proteggeremo le nostre frontiere salvando le vite umane".
Polemiche anche per la scelta del luogo delle commemorazioni e per l'assenza dei superstiti. "Perché non sono stati invitati?", questa la frase che campeggiava su uno striscione tenuto da due eritrei. Il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, presente alla commemorazione, ha definito questo giorno "importante perché è la prima volta che con una cerimonia ufficiale si riconoscono vittime dell'immigrazione. E' venuto il messaggio forte di diverse confessioni insieme, che la pace e la non violenza prevalgono su qualunque cosa". "Dobbiamo vedere il messaggio importante arrivato oggi, per la prima volta lo Stato ha fatto una cerimonia che cambia tutto".
Anche il ministro alla Difesa Mario Mauro era ad Agrigento, e dopo aver risposto alla domanda "Perchè non a Lampedusa?" con un semplice "Chiedete a chi ha organizzato la commemorazione", ha poi aggiunto: "il dolore ci accomuna perché queste erano persone che avevano sperato nell'Italia. Siamo qui per ricordarli".
Grande assente, poi, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, volata a Roma, insieme al senatore Luigi Manconi, presidente della commissione straordinaria per i diritti umani del Senato, per fare il punto sullo stato dei flussi migratori verso l’isola e per rendere nota la difficile situazione al presidente Napolitano.
(Fonte: lastampa.it; Foto dal sito direttanews.it)
Katia Portovenero[MORE]