Sicilia, 80,6% di medici obiettori di coscienza. Regione Lazio dice basta obiezioni in consultori
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PALERMO, 25 GIUGNO 2014 – Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un decreto sulla riorganizzazione dei servizi medici per la salute della donna, decreto volto alla tutela della legge 194/78. Da oggi, infatti, il ginecologo obiettore dovrà garantire tutti i certificati necessari per l’eventuale aborto, e prescrivere i farmaci per la contraccezione, inclusa la pillola del giorno dopo.[MORE]
Il decreto prevede che il medico possa, secondo coscienza, rifiutarsi di operare un'interruzione volontaria di gravidanza, ma non possa sottrarsi al suo compito di cura all'interno dei consultori familiari. Il provvedimento ha, al momento, applicazione limitata ai consultori, strutture ospedaliere escluse.
Nel testo, infatti, si legge: “Al riguardo si sottolinea che il personale operante nel consultorio familiare non è coinvolto direttamente nella effettuazione di tale pratica, bensì solo in attività di attestazione dello stato di gravidanza e certificazione attestante la richiesta inoltrata dalla donna di effettuare interruzione volontaria di gravidanza". "Per analogo motivo il personale operante nel Consultorio è tenuto alla prescrizione di contraccettivi ormonali, sia routinaria che in fase post-coitale, nonché all'applicazione di sistemi di contraccettivi meccanici".
Un passo importante, questo, anche per la Sicilia, che figura tra le prime sette regioni per tasso di obiezione di coscienza, cioè quasi l’80,6%, e per il Sud Italia in genere, dove siamo quasi al 90% di medici obiettori di coscienza. La situazione fni ora poneva le donne nella condizione di passare da un ospedale all’altro, nel tentativo di cercarne uno che possa loro garantire il servizio.
(Foto dal sito tempi.it)
Katia Portovenero