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SOFIA, 21 GENNAIO 2013 - Sabato, Ahmed Dogan, rappresentante del Movimento per diritti e libertà, si trovava nel Palazzo Nazionale di Cultura, ospite alla conferenza annuale del partito, che rappresenta la minoranza turca. In procinto di annunciare il suo discorso davanti ai presenti in sala, improvvisamente ha fatto irruzione sul palco un giovane, che ha puntato una pistola a gas contro il rappresentate politico.
Momenti di panico, che senza dubbio hanno gelato la calda atmosfera della serata. Il caso ha voluto che la cartuccia a salve all’interno dell’arma si bloccasse, e prontamente sono intervenuti gli agenti di sicurezza e guardie del corpo che hanno allontanato il presunto attentatore, immobilizzandolo e ferendolo ripetutamente al volto e al corpo.[MORE]
Il ragazzo, Oktai Enimehmedov, è un venticinquenne bulgaro, di etnia turca, che secondo quanto riportato dalla polizia, aveva con sé anche due coltelli e alle spalle diversi precedenti penali.
Il deputato socialista Anton Kutev, afferma che ciò che è successo sabato scorso al suo antagonista è «stata una messa in scena i cui moventi andrebbero cercati nelle lotte intestine in seno al Dps». Quindi secondo il rivale sarebbe una farsa, per far rumore e clamore, ma la versione di Oktay Enimehmedov è totalmente differente.
Portato in ospedale dopo le violente percosse ha confidato agli psicologi: « Volevo solo fargli sentire il suono della pistola, fargli sentire le mie parole e dimostrare a Dogan che nessuno è intoccabile».
(fonte: urbanpost.it / www.rainews24.rai.it)
Rosalba Capasso