Governo incassa il Sì del Senato a fiducia su manovra
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Governo incassa il Sì del Senato a fiducia su manovra

lunedì 16 dicembre, 2019

ROMA, 16 DIC - Iv annuncia 'sì' alla fiducia, ma chiede al governo un cambio di passo. 'No' da Lega e FdI. In mattinata, scontro tra M5S e Casellati sull'inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light  Il governo incassa la fiducia sul maxiemendamento alla manovra in Aula del Senato. I voti favorevoli sono stati 166, quelli contrari 128, nessun astenuto. La votazione prosegue con la Nota di aggiornamento al bilancio licenziata dal Cdm e poi col voto finale. Renzi: sì a fiducia, ma governo faccia cambio di passo "Non neghiamo la fiducia al governo ma chiediamo un cambio di passo affinché il 2020 sia l'anno della ripartenza" ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi intervenendo in aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia alla legge di bilancio.

"Il Parlamento dovrà fermare plastic e sugar tax" "Sulla plastic tax e la sugar tax nei prossimi mesi il Parlamento dovrà intervenire. La plastic tax non consentirà ai mari di essere più puliti ma ai lavoratori a vivere con maggiore difficoltà. Lo stesso vale per la sugar tax. Si rischia di colpire le aziende italiane" ha detto ancora Renzi. "Dobbiamo discutere dell'Italia dei prossimi dieci anni e non di misure semplicistiche e demagogiche", ha aggiunto. Romeo (Lega): Conte commissario liquidatore dell'Italia "Conte assomiglia sempre più al commissario liquidatore dell'Italia, magari nominato da Macron e Merkel, altro che avvocato del popolo, con la supervisione dell'occhio del grande frattello di Rocco Casalino" ha detto il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo, intervenendo in dichiarazione.

"Più che il conto del Papeete - ha sottolineato - gli italiani stanno pagando oggi i conti di sette anni di governo del Pd. Avreste potuto fermarvi scongiurando l'aumento dell'Iva. Ma ci avete voluto mettere del vostro e allora è arrivata la manovra tutta tax". Manca (Pd): aiuta l’Italia a ricominciare a crescere "Certo la crescita è ancora insufficiente ma questa manovra inverte la tendenza e sopratutto dà al nostro Paese una ben altra credibilità in Europa. Salvini aveva isolato il nostro Paese. In quello c’è stato il fallimento del governo precedente ed è per quadro che Salvini è scappato.

Il nostro governo invece nasce con l’assunzione di responsabilità che noi ci prendiamo nei confronti delle famiglie, delle imprese, dei cittadini. Questa manovra ha una visione: mette più soldi in tasca ai lavoratori, riduce la pressione fiscale, abolisce il superticket sanitario, rende gratuiti gli asili nido, combatte l’evasione fiscale, fa della riconversione ambientale uno dei suoi cardini, da più risorse ai comuni. Certo avremmo voluto fare di più ma finalmente invertiamo una tendenza, pur dovendo sterilizzare i 23 miliardi delle clausole per l’IVA, e aiutiamo l’Italia a ricominciare a crescere". Così il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Palazzo Madama, nella sua dichiarazione di voto sulla manovra di bilancio. Bernini (Fi): è la Manovra dei record negativi "Questa è la manovra dei record negativi: è arrivata in Parlamento a metà dicembre, aumenta tasse, deficit e debito, colpisce case, imprese e consumi e, in definitiva, mette in ginocchio il Paese. Nato con la scusa di evitare l'aumento dell'Iva, il governo in realtà ha firmato una maxicambiale sulle spalle degli italiani, che si ritroveranno nel biennio 2021-2022 un'eredità pesantissima tra clausole di salvaguardia e accise: una stangata da 47 miliardi. Le tasse sulla plastica e sullo zucchero, poi, penalizzeranno i consumi soprattutto dei meno abbienti. Più tasse, più manette e niente investimenti: un disastro causato dalle quattro sinistre al governo". Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

Calandrini: FdI vota No. Farà perdere un altro anno all'Italia "Fratelli d'Italia voterà contro questa manovra che non piace a nessuno, alle categorie economiche e sociali, ma anche alla stessa maggioranza che ha presentato migliaia emendamenti proprio contro la stessa legge di Bilancio del suo governo". Così il senatore di Fratelli d'Italia, Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio nel corso della dichiarazione di voto di FdI sulla fiducia alla legge di Bilancio. "Questa manovra non rivolve i problemi dell'Italia, ma piuttosto farà perdere un altro anno alla nostra Nazione. Fratelli d'Italia ha approcciato a questa legge di Bilancio in maniera propositiva, riuscendo a far approvare una serie di emendamenti che hanno dato risposte alle categorie più deboli. Ma purtroppo dobbiamo denunciare l'esistenza di un pregiudizio ideologico tipico della sinistra, che permea questa manovra e che l'ha portata ad accanirsi contro partite Iva, professionisti, commercianti e artigiani considerati a prescindere evasori fiscali. Il risultato è una manovra che, da un lato, colpisce i cittadini complicandone la vita con decine di tasse e, dall'altro, continua ad aumentare il debito per sostenere il reddito di cittadinanza, senza fare investimenti e sostenere le imprese. FdI per questo ribadisce il suo 'no'" conclude il senatore Calandrini. Da quota 100 altri 300 mln risparmi nel 2020 - Aumentano ancora i risparmi da quota 100, dovuti ad un numero di domande di pensionamento anticipato minori rispetto a quelle stimate.

Per il 2020 il maxiemendamento alla manovra prevede altri 300 milioni di risparmi, che si sommano agli 1,7 miliardi già messi in conto dal Def. Per il 2021 gli ulteriori risparmi salgono a 900 milioni (ne erano già stati stimati altri 400), mentre per il 2022 la previsione è di 500 milioni. In totale si tratta di 3,8 miliardi di minori spese per quota 100 in tre anni. Nel 2021 clausole per 20 mld, 27 nel 2022 - Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20,124 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventano circa 27 miliardi nel 2022. E' quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, aggiornata con le modifiche sulle accise introdotte in commissione al Senato. In origine la manovra riduceva le clausole ereditate dai precedenti governi di circa 10 miliardi nel 2021 (si partiva da 28,753) e di circa 3 miliardi nel 2022. Nel 2021 andranno bloccati quindi aumenti dell'Iva per 18,903 miliardi e delle accise per 1,221 miliardi. Stop bonus merito docenti, fondi a contratto - Via il "bonus merito" per i docenti introdotto dalla riforma della Buona scuola, con i fondi, 200 milioni l'anno lo stanziamento, che saranno "utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione".

 Lo prevede un emendamento M5S a firma Moronese, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi. La norma è una di quelle rimaste nel 'maxiemendamento'. Governo: stasera vertice, no verifica ma tre nodi sul tavolo Giustizia, Autonomia e crisi aziendali. Sono questi i punti all'ordine del giorno del vertice di governo di questa sera a Palazzo Chigi. Nessuna verifica, dunque, come sottolinea il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rispondendo alle indiscrezioni circolate a mezzo stampa che parlavano di un redde rationem potenzialmente fatale per l'esecutivo. Piuttosto, spiegano fonti di governo, si tratta di un modo per mettere insieme la tabella di marcia del governo, a poche ore dal via libera del Senato alla manovra finanziaria. Subito dopo il voto, infatti, il governo si riunirà a Palazzo Madama per approvare la nota di variazione di bilancio, per poi spostarsi a palazzo Chigi per il vertice. Ma se da una parte si chiude una partita, dall'altra se ne aprono tre. Sulla riforma della giustizia e la nuova prescrizione, Pd e M5s si sono riavvicinanti nei giorni scorsi, dopo un lungo braccio di ferro. I dem vogliono evitare lo stop alla prescrizione dopo una condanna in primo grado perché ritengono che questo possa portare a una paralisi dell'attività dei tribunali e soprattutto perché dilazionerebbe i processi all'infinito. Un punto di caduta sembra essere stato trovato in un ddl, da inserire dentro alla riforma del processo penale o in un provvedimento ad hoc in cui trovino spazio certezza della pena e ragionevole durata dei processi. L'altro 'nodo' sul tavolo di palazzo Chigi è quello dell'Autonomia differenziata.

Il ministro Francesco Boccia avrebbe voluto inserire il testo in manovra, ma ha incontrato il niet di M5s e Italia Viva che hanno parlato di 'blitz'. Stasera, dunque, se ne riparlerà durante il vertice di maggioranza e l'ipotesi più accreditata è che si proceda attraverso un disegno di legge da presentare alle Camere a inizio gennaio. Sui contenuti, fonti interne alla maggioranza, spiegano che si punta a chiudere già in serata. L'ultimo e più spinoso nodo è quello delle crisi aziendali che sta mettendo a dura prova il governo, a cominciare da Ilva. Ma il tavolo servirà anche a sminare la grana della popolare di Bari, dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato l'intervento da 900 milioni a favore di Mediocredito con la creazione di istituto di investimento per il meridione. Insomma, se non si tratta di una verifica sulla tenuta del governo, i temi sul tavolo sono tanti e tali da non lasciare tranquilli gli azionisti della maggioranza.

Non a caso il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, precisa che il governo non corre rischi da qui a gennaio. Poi, però, ci sarà da allacciare le cinture di sicurezza: "La manovra è andata, ora sarebbe meglio che tutti si prendessero una bella vacanza, poi se ne riparla dal 7 gennaio. Da qui a fine anno non vedo grossi problemi". In mattinata, caos in Aula dopo stop a cannabis light Nella mattinata, è stato caos in Aula in seguito al giudizio di inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light. Il provvedimento, a firma del senatore 5S Matteo Mantero e approvato dalla maggioranza in commissione Bilancio - è stato giudicato "inammissibile" dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati per "estraneità di materia". La misura prevedeva che la canapa industriale con un contenuto di Thc non superiore allo 0,5% non fosse più considerata come una sostanza stupefacente. A chiedere il vaglio dell'ammissibilità è stata la Lega, che ha dichiarato guerra al provvedimento insieme a Fratelli d'Italia. Due esponenti del M5S hanno dunque chiesto alla presidente Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della "pressione della sua parte politica".

La presidente ha replicato, spiegando che è stata una "decisione meramente tecnica" e ha aggiunto: "Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge". "Ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore", ha detto Matteo Salvini, intervenendo in Aula del Senato dopo lo stralcio dalla manovra della norme sulla cannabis light. "Sarebbe un precedente pericoloso se sul giudizio di inammissibilità avessero pesato le opinioni della presidente Casellati sulla Cannabis Light. Sono in gioco posti di lavoro e entrate fiscali, l'emendamento è perfettamente attinente alla Legge di Bilancio. La maggioranza ha tutta la volontà di procedere con provvedimento legislativo per tutelare una filiera in crescita e che sottrae risorse alla criminalità organizzata: il giudizio di inammissibilità mette questa possibilità fuori gioco. Restiamo intenzionati a risolvere il problema appena possibile" ha affermato la deputata Pd, Lia Quartapelle. Notizia segnalata da (Rai News.)


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