Si alla riforma no al consorzio unico La Fai Cisl e la Cisl Magna Grecia
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Si alla riforma no al consorzio unico La Fai Cisl e la Cisl Magna Grecia
Il governatore calabrese Roberto Occhiuto sulla riforma dei consorzi di Bonifica ha proposto, insieme con l’assessore al ramo Gianluca Gallo, alla sua Giunta, che ha approvato, un progetto di riforma che passa attraverso la costituzione di un Consorzio di Bonifica unico regionale.
Una modalità di azione che riteniamo sbagliata, perché ha saltato il necessario confronto con le parti sociali e chiaramente sottovalutato gli effetti negativi che genererebbe un Consorzio unico.
Un ente che rappresenterebbe, infatti, una realtà complessa da gestire e che produrrebbe effetti negativi e compromettenti l’attuale funzionalità dei consorzi con gravi ripercussioni sulle aziende agricole e i suoi dipendenti.
Per questo esprimiamo le nostre preoccupazioni e ci facciamo interpreti del forte malumore che serpeggia tra i lavoratori.
Non vorremmo che si desse vita ad un nuovo carrozzone destinato al fallimento, come purtroppo avvenuto per tante altre esperienze di accentramento gestionale che hanno allontanato gli enti dalle reali esigenze delle realtà territoriali.
Per una riforma seria, peraltro necessaria, servirebbe un confronto con le parti sociali e le realtà territoriali che conoscono punti di forza e di debolezza di questo sistema e che possono suggerire e condividere come procedere.
Cancellare la storia della bonifica con il dictat ‘o si vota la fiducia oppure si torna a casa’ non è accettabile e non serve ad una buona riforma. Il sistema consortile nasce per essere vicino al territorio, per le peculiarità che rappresenta e per la capacità di soddisfare le nuove esigenze, erogando servizi alle diverse agricolture fatte di innovazioni, sinergie e multifunzionalità.
Non era necessario cancellare tutte le esperienze ma è invece opportuno partire dalle cose positive, come la capacità degli enti consortili di cogliere le opportunità delle risorse della progettazione del PNRR per oltre duecento milioni di euro e di avviarne alcuni con progetti già esecutivi, la capacità di tanti lavoratori - operai, impiegati e tecnici - che in situazioni difficili, con ritardi di erogazione di stipendi anche di 5 mesi continuano a garantire con impegno e dedizione servizi d’irrigazione e reti di colo, controllo e monitoraggio degli impianti, che sono di proprietà della Regione.
La nostra è una riflessione scevra da pregiudizi, non auspichiamo scontri ma vogliamo ragionare oltre che nel metodo - a nostro avviso sbagliato in quanto evita il confronto, la partecipazione e condivisione - anche e soprattutto nel merito della riforma.
Chi si farà carico delle mancate retribuzioni, dei versamenti contributivi, di tutte le pendenze in atto? Occorre ricordare che fino ad oggi la regione è stata rappresentata nelle varie deputazioni consortili con compiti di vigilanza e controllo. Importante sarebbe mettere in atto l’uniformità dei sistemi amministrativi, contabilità e bilancio, del catasto e del personale, mentre controproducente sarebbe il mancato riconoscimento dell’autonomia economica e gestionale del territorio.
Dunque siamo profondamente contrari al Consorzio Unico, ma consapevoli della necessità urgente di una riforma del sistema consortile, che guardi ai contenuti e alle risorse che la Regione mette in campo per il sistema consortile, e soprattutto siamo certi che riforme importanti come queste producono effetti positivi solo se largamente condivise, salvo che l’obiettivo non sia quello di risolvere solo apparentemente le emergenze in atto.
Siamo favorevoli ad uno snellimento delle procedure e alla riduzione e razionalizzazione dei costi di gestione, nella piena tutela delle prerogative di tutti i lavoratori la cui occupazione e valorizzazione dovrà essere garantita.
La Fai Cisl Magna Grecia (Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia) e la Cisl Magna Grecia (Catanzaro Crotone Vibo Valentia) si faranno promotori di tutte le iniziative necessarie, cercando sinergie nel territorio, per cercare di colmare le storture di questa riforma.
Siamo ancora in tempo per aprire un opportuno e necessario dialogo, affinché si giunga, entro la data di convocazione del consiglio regionale prevista per la prima settimana di agosto, all'approvazione di una legge frutto di condivisione e conseguente semplice sua applicazione.