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BERLINO, 26 GENNAIO 2010 – Sembra incredibile eppure a rivelarlo è un sondaggio effettuato dalla rivista tedesca Stern in occasione della “ Giornata della memoria “ che si celebra domani 27 gennaio e che coincide con la liberazione del campo di sterminio nazista da parte dell’armata rossa. Un giovane tedesco su cinque ( 21% ) di età compresa tra i 18 e i 29 anni ignora completamente cosa sia stato Auschwitz. Anche sul luogo preciso dove si trovi il campo le conoscenze dei tedeschi sono alquanto lacunose ,infatti il 31% non sa che il campo si trova in Polonia.
Dal sondaggio effettuato emerge inoltre che il 43% dei tedeschi non ha mai visitato uno dei luoghi in cui venne compiuto l’Olocausto. La percentuale di coloro che non hanno mai visto uno dei famigerati luoghi del terrore sale al 46% tra i tedeschi dell’ovest mentre solo un tedesco dell’est su quattro non si è mai recato di persona in uno di questi posti.[MORE] Nel 1994 una maggioranza del 53% della popolazione della Germania riteneva che fosse giunto ormai il tempo di chiudere definitivamente i conti con quello che, senza ombra di dubbio, si può definire come il punto più buio non solo della storia tedesca ma dell’itera umanità. A volerlo oggi è solo il 40% mentre il 56% ritiene che sia importante mantenere vivo il ricordo. Probabilmente è proprio a causa di questa reticenza nell’affrontare l’argomento o nell’eluderlo direttamente che, per lungo tempo, nessun simbolo era stato posto a ricordo e memoria di quanto successo. La costruzione a Berlino del “ Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa “ meglio conosciuto come “ Memoriale dell’olocausto “ è iniziata solo nel 2003 e l’inaugurazione si è tenuta il 10 maggio del 2005. Il monumento è stato edificato nell’area originariamente occupata dal palazzo e dalla proprietà di Joseph Paul Goebbels che fu uno dei più importanti gerarchi nazisti e consiste in un’area di 19.000 metri quadrati occupata da 2.711 stele realizzate in calcestruzzo colorate di grigio scuro organizzate in una griglia ortogonale completamente percorribile dal visitatore. Nell’angolo sud-est dell’area è possibile accedere al sotterraneo “ Centro di documentazione degli ebrei morti nella shoah “ dove, seguendo un percorso, è possibile seguire le vicende personali e i destini di alcune vittime attraverso immagini, citazioni e voci di testimoni. La pubblicazione dei dati del sondaggio della rivista Stern purtroppo ci mette di fronte ad un’evidenza allarmante e suscita, da più parti, un forte senso di indignazione.
Tutti indistintamente dovremmo essere a conoscenza di quanto successo e non possiamo permetterci che ci siano persone che ignorino una tragedia come quella dei campi di sterminio tedeschi. Non possiamo permetterlo perché, proprio in occasione di anniversari come quello del 27 gennaio, si rinnova in noi la convinzione che non dimenticare equivale ad impegnarsi affinché quello che è successo non possa ripetersi mai più. Abbiamo l’obbligo morale di mantenere viva la memoria.
Daniela Dragoni