Cronaca
Sgombero a Bova Marina: (aggiornamento) La Perla Jonica evacuata dalle forze dell'ordine per irregolarità edilizie
Bova Marina, ordine di sfratto per 'La Perla Jonica': sgomberati centinaia di residenti
BOVA MARINA, 25 LUG. - Stamane i residenti del villaggio turistico 'La Perla Jonica' di Bova Marina hanno avuto una brutta sorpresa al loro risveglio. Lo storico residence è stato oggetto dell’intervento delle forze dell’ordine che ne hanno ordinato l’immediato sgombero, mettendo in atto un’ordinanza del 9 luglio.
Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero stati riscontrati diversi impianti non a norma e la costruzione abusiva di alcuni manufatti. I residenti sono stati svegliati già nelle prime ore del mattino dalle volanti di Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco. Tutti i residenti sono stati identificati e interrogati riguardo alle modalità e ai contratti del loro soggiorno estivo.
La struttura di circa 10.000 metri quadri, composta da bungalow e mini appartamenti sul mare, era operante su un’area demaniale del litorale bovese da oltre quarant’anni. Le operazioni di sgombero sono tutt'ora in corso e si prevede possano durare fino a tarda sera.
Le autorità locali hanno dichiarato che la sicurezza dei residenti e il rispetto delle normative edilizie sono stati i principali motivi alla base dell'ordinanza. "Non possiamo tollerare situazioni di irregolarità che possano mettere a rischio la vita delle persone", ha affermato un portavoce dei Carabinieri.
La comunità di Bova Marina è rimasta scioccata dalla notizia, e molti residenti hanno espresso la loro frustrazione per la mancanza di preavviso e per l'incertezza riguardo al loro futuro. "Siamo stati trattati come criminali", ha dichiarato un residente, "senza alcuna possibilità di difendere i nostri diritti".
Aggiornamento
Casette Costruite da 40 Anni manufatti abusivi su un sito protetto di importanza comunitaria
Era stato realizzato da 40 anni il villaggio turistico "La Perla Ionica," sequestrato dai carabinieri a Bova Marina, all'interno del quale erano state realizzate abusivamente 105 casette, con lo sgombero immediato delle 150 persone che le occupavano.
È quanto emerso dall'inchiesta sulla realizzazione del villaggio, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore Margherita Saccà.
Secondo l'accusa, il villaggio turistico è stato realizzato in violazione delle norme del Codice di navigazione su un sito protetto di importanza comunitaria in un'area demaniale marittima sottoposta a vincoli di natura paesaggistico-ambientale, archeologica e sismica.
Le indagini hanno rivelato che la costruzione del villaggio turistico non era conforme alle normative legali, portando al sequestro per proteggere l'integrità ambientale e storica dell'area.