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MILANO, 16 OTTOBRE 2012- Lettera aperta di Carmine Abagnale, V. Presidente Commissione consiliare antimafia, al signor Paolo Limonta responsabile Ufficio Relazioni con la città di Milano.
Egregio signor Paolo Limonta,
ho letto sulla stampa di una sua missiva indirizzata al Questore di Milano Dott. Luigi Savina ove Lei chiede: ”ufficialmente di non procedere allo sgombero forzoso degli immobili ALER di Via Apollodoro occupati dalle ragazze e dai ragazzi del Centro Collettivo Lambretta.” Poi la missiva prosegue con il riconoscimento dell’illegalità dell’occupazione ma termina dicendo al Questore che lo sgombero non deve essere fatto poiché voluto dall’Assessore Domenico Zambetti, poi arrestato.
Io, come Consigliere Comunale, ho molto ha da eccepire sia dal punto di vista giuridico sia sotto l’aspetto della difesa della democrazia.
Vede signor Limonta, con le Sue richieste e le Sue motivazioni ha fatto comprendere a molte, moltissime persone che Lei concepisce le esigenze di legalità che stanno alla base della decisone di attuare lo sgombero come esigenze “democratiche” mentre, invero, signor Limonta, sono semplicemente esigenze “costituzionali”.
Lei, come molti dei suoi compagni, ritiene che l’azione di salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica debba essere concepita “costituzionale” se essa si rivolge verso i suoi avversari politici mentre dovrà essere “democratica” se si rivolge ai Centri Sociali - di cui per altro Lei è esponente - che abusivamente occupano degli stabili dove dovrebbero vivere altri soggetti. Evidentemente Lei non ha ancora compreso che “l’ordine pubblico” non è ne' di destra ne' di sinistra ma solo e semplicemente “costituzionale”.
Detto questo devo riconoscere che la Sua richiesta al Questore è perfettamente legittima se pensata e scritta da Lei quale cittadino della città di Milano.
Se invece la firma è quella di un funzionario del Comune che si qualifica come “responsabile Ufficio Relazioni con la Città” la questione diviene complicata perché delle due una: o il Sindaco sapeva o il Sindaco non sapeva.
Se il signor Sindaco sapeva, devo pensare che non ha avuto il coraggio di scrivere Lui direttamente al Questore di Milano oppure, cosa ben più grave, che ha come Suo solito preferito “tirare il sasso e nascondere la mano”.
Se il signor Sindaco non sapeva, allora consiglio a Lei, signor Limonta, di valutare l’opportunità di ricorrere all’istituto delle dimissioni ed al Sindaco di valutare l'opportunità di dotare l’Ufficio Relazione con la città di un organico più qualificato.
Poi, alla fine, per dirla tutta Le comunico il mio pensiero:
- se la Magistratura ha messo in galera Zampetti è perché ha sicuramente acquisito le prove che consentono la carcerazione preventiva;
- se il Questore deciderà di procedere allo sgombero o al suo rinvio lo farà con lo stesso metro utilizzato dalla magistratura contro Zampetti: la legge!
Ma forse per lei signor Limonta anche la Legge deve intendersi “democratica” se applicata ai suoi amici e “costituzionale” se applicata ai suoi avversari politici.
Ce lo spieghi bene signor Limonta così possiamo capire se la firma è la sua o quella del Sindaco Pisapia.
Cordiali saluti.
Carmine Abagnale
Consigliere Comunale [MORE]
(notizia segnalata da Roberta Culatti)