Sfiducia a Bonafede agita maggioranza. 'incontro con Conte'
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Sfiducia a Bonafede agita maggioranza, pressing Iv. Ipotesi incontro con Conte. Proposta Franco-Tedesca allonta Mes
ROMA, 18 MAG - Il primo test per la tenuta del governo nella fase 2 ha un titolo, una data e un luogo ben precisi: mercoledì 20 maggio, Aula del Senato, mozione di sfiducia al ministro Alfonso Bonafede.
E' in vista di quella data che, in queste ore, Italia Viva sta alzando la posta, chiedendo un nuovo confronto con Giuseppe Conte al quale ha inviato il pacchetto di proposte sul programma di governo. Iv chiede spazio, legando la sua richiesta alla possibilità che la mozione di sfiducia avanzata dalle opposizioni trovi anche il placet sei senatori renziani. Possibilità sulla quale fonti di governo spiegano come, a qual punto, Matteo Renzi si prenderebbe la responsabilità della sua scelta.
E' una partita a scacchi, insomma, che occuperà Conte da qui a mercoledì mattina, tanto da fargli rinviare l'intervento in Aula alla Camera da martedì a giovedì 21 sul tema delle riaperture. Nessuno, a Palazzo Chigi, per ora conferma un nuovo incontro tra il capo del governo e la delegazione di Iv. Anche perché, come spiega un membro del governo della maggioranza, "se vuoi presentare delle proposte non chiedi un incontro con il presidente del Consiglio ma con i tuoi alleati. Se vuoi incontrare solo Conte vuoi poltrone, non il sì alle tue proposte".
Ma il pressing di Iv cresce di ora in ora e l'incontro alla fine, potrebbe esserci domani. "Per il nostrogruppo interverro' io in aula. I numeri sono ballerini e Italia Viva potrebbe essere decisiva", scrive Renzi lanciando una sorta di sondaggio dalla sua e-news sull'operato di Bonafede. Nel merito dei contenuti due sono i temi chiave su cui Iv insiste: quella della giustizia (la prescrizione, in particolare) e il piano shock sui cantieri per la ripartenza economica del Paese.
Sul secondo punto Conte ha messo in campo una contromossa, assorbendo, in linea di principio, il piano di Iv nel decreto su semplificazioni e investimenti al quale il governo lavorerà nei prossimi giorni. Giorni in cui, dall'Europa, arriveranno anche le notizie decisive per la definizione del Recovery Fund.
E la proposta franco-tedesca sui 500 miliardi di aiuti, in chiave interna, potrebbe dare una mano al premier: si tratta di trasferimenti a fondo perduto e quindi adatti a sostituire quei 36 miliardi che metterebbe in campo il Mes. Una simile ipotesi, in teoria, potrebbe porre Conte nelle condizioni di far votare il Parlamento sull'intero pacchetto specificando la non attivazione del Mes e aggirando la possibile frattura del M5S. Di certo, per il premier, inizia la fase più delicata. Il pressing di Confindustria non accenna a diminuire così come il rischio che le Regioni, sulle aperture, vadano in ordine sparso.
E il decreto rilancio, approvato mercoledì scorso, non è arrivato ancora al Quirinale. Anzi, fonti vicino al dossier ipotizzano che alcuni emendamenti previsti per il decreto liquidità finiscano proprio nel testo del decreto per la ripresa. Intanto, in vista di mercoledì, il Pd si mostra sicuro: "non temo uno sgambetto di Renzi, la mozione di sfiducia va respinta", sottolinea Nicola Zingaretti. Sulla stessa linea Vito Crimi: "mi aspetto che la maggioranza voti compatta, se qualcuno intende strumentalizzare questa mozione per ottenere altro se ne assumerà la responsabilità", spiega il capo politico del M5S che, in queste ore, compatta i suoi senatori. Tutti i membri hanno già fatto sapere che questa settimana non ci saranno assenze in Aula. Ma, tra i Cinque Stelle serpeggia il malumore per le mosse di Renzi.
E, intanto, le opposizioni preparano l'offensiva finale. Il 2 giugno FI, Lega e Fdi saranno insieme in piazza. "E' il momento dell'unita', senza bandiere solo con il tricolore, per portare idee ovunque perché Conte non può fare tutto da solo.
Poi, sconfitto il virus, torneremo a votare perché non è tempo di giochini", sottolinea Matteo Salvini. Per il premier, insomma, il rischio del ribaltone è tutt'altro che evaporato.