Seveso, a 35 anni dal disastro una catena umana per abbracciare il Bosco
Salute Lombardia

Seveso, a 35 anni dal disastro una catena umana per abbracciare il Bosco

domenica 10 luglio, 2011

SEVESO, 10 LUGLIO - Alcune associazioni ambientaliste della Brianza, riunitesi nel comitato Insieme per uno sviluppo sostenibile si sono date appuntamento questo pomeriggio alle 16.00 a Seveso per formare una catena umana che circonderà il Bosco delle Querce, nel giorno dell'anniversario del disastro che colpì la cittadina lombarda 35 anni fa. L'iniziativa servirà non solo a mantenere vivo nella memoria il ricordo della tragedia, ma anche a denunciare il progetto di ampliamento dell'autostrada pedemontana, un tratto della quale potrebbe, secondo i progetti, passare nelle immediate vicinanze del Bosco.[MORE]

Il 10 luglio 1976, un incidente al reattore chimico della Icmesa di Meda, ufficialmente una fabbrica di prodotti aromatici sintetici di proprietà di una multinazionale svizzera, provocò la fuoriuscita di grandi quantità di diossina che contaminarono le zone circostanti, colpendo in modo particolare la popolazione di Seveso. Nonostante gli iniziali dinieghi dei vertici di Icmesa, i danni provocati dalla diossina furono quasi immediatamente visibili: moria di animali da cortile, malori nella popolazione e, soprattutto, lo sviluppo di diversi casi di cloracne, una malattia che comporta la comparsa di eruzioni cutanee e pustole su gran parte del corpo.

In seguito al disastro, l'area più colpita dalla nube tossica – quella che già all'epoca fu denominata Zona A – fu completamente evacuata e si procedette ad un'operazione di bonifica che comportò l'abbattimento della fabbrica e di tutte le case e l'asportazione dello strato superficiale del terreno, irrimediabilmente contaminato dalla diossina. Le macerie, il terreno e i macchinari utilizzati per la bonifica furono raccolti in una discarica di rifiuti speciali, all'interno di due grandi vasche sigillate e poste sotto terra. Al di sopra di queste vasche è stato poi realizzato il Bosco delle Querce, diventato una sorta di simbolo del riscatto della popolazione dalla tragedia.

La discarica è costantemente monitorata e in tutti questi anni non ha dato problemi. “La diossina c'è ancora, seppellita sotto di noi – ha dichiarato Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia in un'intervista rilasciata l'anno scorso nel programma Rai Ambiente Italia - Seveso è stato un grande campo di prova per sperimentare tecniche di bonifica e di recupero ambientale. Ovviamente una discarica di rifiuti tossici non è un sito che può essere abbandonato, ma deve essere costantemente presidiato. La scelta di farci un bosco – sottolinea Di Simine - è stata una scelta felice, perché lo rende custodito da un'intera comunità. Dobbiamo però sapere che qui sotto, per sempre, bisognerà evitare di metterci le mani e di manipolare in qualsiasi modo”.

A denunciare un tentativo di manipolazione del terreno sono proprio le associazioni ambientaliste che oggi pomeriggio si riuniranno al Bosco delle Querce creando una catena umana che abbraccerà idealmente e fisicamente il parco. Il progetto di ampliamento dell'autostrada pedemontana prevede, infatti, la realizzazione di un tratto stradale che sfiorerebbe il Bosco e una delle due vasche sotterranee che contengono i rifiuti contaminati. Il passaggio dell'autostrada in una posizione così ravvicinata alle vasche fa temere la possibilità che si verifichi qualche incidente, dalle conseguenze difficilmente calcolabili, durante i lavori di movimento terra.

L'appuntamento con i cittadini è fissato per oggi pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. L'abbraccio al Bosco delle Querce è previsto intorno alle 18.00.

(in foto: operazioni di bonifica. Immagine di repertorio)
(in video: il servizio andato in onda il 20 novembre 2010 nel programma Rai “Ambiente Italia”)

Serena Casu


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