Servire oggi il Signore: "lavoro" che libera l'uomo!
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Per entrare nel profondo del tema odierno è necessario mettere nel cuore le parole registrate in una catechesi di qualche anno addietro. Il sacerdote teologo relatore, tra l’altro, affermò: “I benefici che vengono da servire il Signore sono infiniti, essi vanno oltre la nostra sfera personale e abbracciano l’intera umanità. [MORE]
Superano gli angusti confini del tempo e si riversano nell’eternità. Vanno oltre il nostro corpo perché avvolgono anima e spirito e conferiscono a tutto l’uomo la sua vera dimensione umana. Chi serve il Signore è il solo che si costruisce da vero uomo e aiuta l’umanità nella sua vera umanizzazione. Tutto è dal servizio santo del Signore”. Bisognerebbe credere fermamente in queste parole. Da uomini impegnati, pur con i propri limiti, a superare la complessità della società odierna, sarebbe necessario convincersi che la permanente crisi quotidiana non sia altro che il frutto delle politiche economiche e sociali di un uomo senza Dio.
Se Lui non viene servito secondo verità e giustizia, poiché è fonte della vita, della benedizione, della grazia, del progresso, della salute, della gioia, della pace, della riuscita di ogni progetto, si possono intorbidire le acque attorno alle azioni umane. Non meravigliamoci perciò se, in diverse circostanze, si vede allontanare dalla terra quel progresso civile, sociale, morale, politico, economico, che a parole tutti i popoli e i loro governanti inseguono da sempre. Se Dio continuasse a rimanere distante dal cuore di chi ha responsabilità finanziarie ed istituzionali, anche se quest’ultimo non dovesse dormire la notte per la sua investitura; bisticciasse per gli altri e discutesse all’infinito; puntasse anche a cose inverosimili, come se volesse formare un cerchio quadrato e un quadrato cerchio allo stesso tempo, alla fine si troverebbe a lavorare per il nulla. L’illusione per le sue decisioni sarebbe grande, infinita.
Non basta certo agitarsi, parlare, dichiarare, gridare, menarsi anche, per raggiungere un risultato ottimale! Dio non è mai con chi non si affidi in tutto a Lui. I rischi logici saranno nella perdita di autentici fari di luce, come la guida della Sua benedizione; la luce della Sua sapienza; la bussola del Suo amore. Di riflesso sarà inevitabile fallire in ogni impresa. Il potere eventualmente acquisito si rivelerà, nel tempo, solo di carta, perché non è di vita, in quanto senza Dio la vita si separa da ognuno. Chiunque abbia deciso che il vero Dio non debba avere il posto di preminenza nella società in cui vive, non si rende conto che il suo impegno si candidi ad essere vano per sé e per gli altri. Non è da medioevo affermare che senza Dio ogni azione viene esposta al male e alle sue apparenti pratiche di buonsenso. L’idolatria ha sempre distrutto chi l’ha praticata, così come ha reso illusori i frutti delle conseguenti azioni.
Senza la benedizione del vero ed unico Signore ogni strada del mondo rimane in salita. Chi scarta Lui, anche oggi, decide di fare a meno della sua vera potenzialità quotidiana. Non a caso è proprio l’uomo che in piena autonomia, nei suoi tanti ruoli pubblici e privati, ha scelto di legiferare contro gli stessi Comandamenti. Ha relativizzato infatti la trasgressione più acuta, presentandola come fosse un sicuro lascia passare per una nuova strada di progresso e di civiltà. Leggo dal libro dell’Esodo: “Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua”. Senza questa benedizione ogni conquista umana rischia nel tempo di aprire nuovi crateri incolmabili. Solo chi serve il Signore, “lavoro” che libera l’uomo, sarà in grado di aiutare l’umanità a riprendere la giusta rotta e rendere possibile un futuro di pace e di benessere per ognuno.
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