Serie A, Juve-Torino: pareggio nel derby della Mole tra polemiche e tensioni
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TORINO, 07 MAGGIO – Sono ancora i minuti finali di partita a beffare il Torino nel tradizionale derby della Mole di ieri sera, finito 1-1 al termine di un match combattutissimo ed equilibrato, con al centro, ancora una volta, numerose polemiche.
Sembrava essersi ormai avviato alla vittoria il Toro di Sinisa Mihajlović, capace di sbloccare la partita ad inizio secondo tempo (52’), con un gioiello da calcio di punizione di Adem Ljajic, e di resistere anche all’inferiorità numerica dovuta all’espulsione, per doppia ammonizione dubbia, di Acquah al 57’. A vanificare però le speranze dei granata di riuscire ad ottenere una vittoria che manca in casa della Juve da 22 anni è stato il solito Gonzalo Higuain. Il numero 9 bianconero, arrivato a quota 24 gol in campionato, era stato tenuto a riposo fino al 56’ per preservare energie in vista del ritorno di semifinale di Champions League di martedì, ma è stato chiamato in causa per risollevare le sorti della partita e, per l’ennesima volta, è risultato decisivo, con uno splendido gol al 92’ sull’unica disattenzione difensiva del Toro dal momento in cui è rimasto in dieci.
Ancora i minuti di recupero, dunque, sono stati fatali per la squadra del Presidente Cairo, che è infuriata con la direzione di gara dell’arbitro Valeri, reo di aver ammonito per la seconda volta Acquah per un fallo che, a detta della gran parte degli osservatori, non era da sanzionare. Il più indiavolato è certamente Mihajlović che al momento del cartellino rosso si è scagliato contro il quarto uomo e contro il direttore di gara. Anche lui è stato immediatamente spedito in tribuna e non ha atteso molto a fine gara per rincarare la dose con il suo disappunto di fronte alle telecamere televisive.
“L’espulsione? Come l’ho visto io che aveva preso la palla pulita doveva averlo visto anche il quarto uomo, non ci voleva un ingegnere nucleare per capire che non era fallo. È stato un errore ingiustificabile, anche se mi spiace per la mia reazione. Ma cosa dovevo fare? Dargli un bacio? Ho chiesto al quarto uomo il motivo per il quale non ha aiutato l’arbitro: cosa fanno lì? Le candele? Non hanno nemmeno il coraggio di parlare. L’errore ha falsato la partita, è evidente. Non so se è stato il quarto uomo a suggerire che era fallo, perché sarebbe stato ancora peggio”, sono state le sue parole. In ogni modo il serbo si ritiene molto soddisfatto della tenuta mentale dei suoi uomini: “Questo pareggio vale come una vittoria, sono contento della prestazione della mia squadra: pareggiare qui, giocando 40 minuti in dieci, deve essere motivo d’orgoglio. Naturalmente, per come è arrivato il gol, c’è rammarico. La Juventus ha anche avuto le sue occasioni, ma noi potevamo gestire meglio i minuti finali. Una squadra si può battere, ma la storia no e noi oggi abbiamo messo in campo anche la nostra storia”.
Festa rimandata per la Juventus, dunque, che anche in caso di sconfitta della Roma questa sera in casa del Milan non avrebbe la certezza matematica della conquista del sesto scudetto consecutivo. La partita decisiva potrebbe essere quella di domenica 14 maggio alle 20.45, quando andrà in scena proprio il big match Roma-Juve.[MORE]
Ecco le partite in programma per oggi:
Udinese-Atalanta (12.30)
Chievo-Palermo
Empoli-Bologna
Genoa-Inter
Lazio-Samp
Pescara-Crotone
Sassuolo-Fiorentina
Milan-Roma (20.45)
Carlo Giontella
Immagine da goal.com