Sergio Abramo invia un'integrazione al Provveditorato per Calabria e al ministro Orlando
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CATANZARO, 17 APRILE 2014 - Di seguito si riporta il testo della lettera integrativa che il sindaco Sergio Abramo ha inviato al Provveditore Acerra e, per conoscenza, al ministro Orlando, al sottosegretario Ferri e ai parlamentari Aiello, D’Attorre e Parentela:
“Gentile Provveditore,
la presente ad integrazione della lettera inviataLe nei giorni scorsi, per ribadirLe alcune, fondamentali ragioni che rafforzano la netta contrarietà dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro riguardo a ogni tipo di ipotesi di trasferimento in altra sede dell’Ufficio regionale del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria.
Tenendo ben presente la necessità di contenere le spese, che Lei mi ha più volte esposto, vorrei sottolineare che l’istituzione dei Provveditorati regionali dell’Amministrazione penitenziaria, stabilita dall’art. 32 della Legge nr. 395 del 15 dicembre 1990 sull’ordinamento del Corpo di Polizia Penitenziaria, prevede, esplicitamente ed in chiaro, l’istituzione della sede regionale calabrese nella Città di Catanzaro. Pertanto, a mio avviso, per trasferire gli uffici in oggetto, il Legislatore nazionale dovrebbe consumare il necessario passaggio normativo.[MORE]
Inoltre, rimarcando la volontà dell’Amministrazione Comunale di mettere a disposizione un’altra sede all’interno del territorio comunale, vorrei evidenziare come, il 30 novembre 2011, il Dipartimento di Giustizia Minorile – Direzione Generale Risorse Materiali, Beni e Servizi – Ufficio II – Gestione Immobili, aveva dato il nulla osta alla dismissione dell’edificio denominato L1 all’interno dell’area demaniale dell’Istituto Penale minorile di Catanzaro per consentire il successivo trasferimento al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, tramite l’Agenzia del Demanio, quale sede per i propri uffici. Allo stesso tempo, era stata garantita anche la massima disponibilità per le fasi progettuali, considerato che l’edificio in questione era già stato oggetto di una progettazione esecutiva curata dai tecnici del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Catanzaro.
Sempre nel territorio del Capoluogo calabrese, per precisione nella Casa Circondariale ubicata nel quartiere Siano, vi sono dei locali che potrebbero essere utilizzati quali uffici del Provveditorato regionale con costi di adeguamento e ristrutturazione nettamente inferiori rispetto all’adeguamento della Casa circondariale di Lamezia Terme. Per adeguare a sede di uffici l’immobile di Lamezia, infatti, visto che si tratta di un edificio dal notevole pregio storico e architettonico – e al netto dei vincoli che potrebbero essere posti dalla Soprintendenza - bisognerebbe spendere una cifra non inferiore ai 300mila euro, che si sommerebbe ai circa 600mila già spesi per la riqualificazione del complesso alle più recenti normative relative ai Penitenziari. È quindi condivisibile la legittima rivendicazione che proviene dalla Città della Piana per il mantenimento delle funzioni della struttura.
All’interno della Casa Circondariale di Siano, invece, si potrebbero utilizzare quale sede naturale degli Uffici dell’Amministrazione Penitenziaria i tre alloggi, di circa 160 metri quadri ciascuno, che insistono su una corte esterna di circa 5mila metri quadri, nonché un paio dei cinque piani da 626 metri quadri ciascuno che compongono la Caserma Agenti. In quest’ultimo immobile, ad esempio, si potrebbe pensare di utilizzare due piani per la Caserma Agenti, uno per la sede dell’ufficio di Esecuzione Penale esterna di Catanzaro, due per gli uffici del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Calabria.
Fermo restando che sono comunque a disposizione del Provveditorato i locali dell’ex Consorzio Universitario in via San Brunone di Colonia, per la cui ristrutturazione il Comune non ha problemi a mettere a disposizione la somma di 300mila euro derivante da un contenzioso che vede l’Amministrazione Penitenziaria debitrice nei confronti dell’Amministrazione Comunale”.