Politica

Riforma Senato, sì ad emendamento Cociancich: è via libera ad art.1

MILANO, 1 OTTOBRE 2015 -  E’ il giorno decisivo per l’Esecutivo Renzi sull’approvazione del Ddl Costituzionale Boschi. Proprio oggi, è arrivato il voto positivo sul discusso emendamento “canguro” a firma Cociancich, aspramente criticato dalle opposizioni e bollato dai più come “truffa”. [MORE]

La questione è cruciale: l’approvazione dell’emendamento taglia letteralmente le gambe alle opposizioni sull'art.1, impedendo di analizzare le innumerevoli proposte di modifica presentate negli scorsi giorni (alcune delle quali, su tutte quelle presentate dal leghista Calderoli, considerate «irricevibili» dal presidente del Senato, Piero Grasso). La stretta del Governo a firma Cociancich, bollato come prestanome e jihadista renziano, permetterebbe di spostare la discussione sul tanto discusso quinto comma dell’art.2, relativo a composizione del Senato e modalità di elezione dei senatori (sui quali resta aperta la discussione in casa Pd). Lo stesso presidente Grasso, ha ammesso la possibilità di modifiche solo relativamente a tale comma, per il quale restano ammissibili emendamenti soppressivi e/o modificativi. La prova è di non poco conto: da aggirare lo spettro del voto segreto, sul quale peraltro ieri la maggioranza ha tenuto. Fiducioso anche il Premier, Matteo Renzi: «Vogliono bloccare le riforme, ma non ci riusciranno». Le votazioni sull’art.1, sono cominciate alle ore 9.30 e hanno visto l’approvazione dell’emendamento canguro con 157 favorevoli, 57 contrari e 2 astenuti. Non hanno partecipato al voto M5S e Lega.

Bagarre e opposizioni sul piede di guerra. Turbolenta la giornata di ieri. L’emendamento canguro non deve essere andato evidentemente giù alle opposizioni, scivolate persino in attacchi personali nei confronti del senatore Cociancich. Secca la replica del parlamentare Pd: «Penso di avere l’età per non chiedere il permesso a nessuno». Insomma, mobilitazione personale e non a carattere renziano. Lo scopo è ridefinire l’art.1 del Ddl Boschi ridisegnando il rapporto tra Stato-Regioni, peraltro già oggetto di modifica nella riforma del 2001, che già revisionò il Titolo V della Costituzione.

Romani: “Burla al Parlamento”. Severe critiche sono giunte dai banchi di Forza Italia, per voce del capogruppo, Paolo Romani. «Caro Presidente, è intollerabile quello che sta accadendo. Lo dico al senatore Cociancich che ai suoi scout racconterà di essere stato maestro di cerimonie della nuova Costituzione. Conoscevamo l’emendamento Finocchiaro e non quello Cociancich». Polemico anche Roberto Calderoli, perché il canguro fa venir meno gli altri emendamenti. In sintesi, «una truffa». Scatenato il M5S, che ha più volte interrotto l’aula, scatenando le ire del capogruppo Pd, Luigi Zanda, il quale ha preso le difese del senatore Cociancich. «Vi diverte urlare? Pensate che fare i senatori significhi fare questo? Stiamo perdendo tempo e sapete il perché, non volete la riforma e non meritate questo dibattito». Oggi si prosegue e il Governo ha già individuato il giorno delle risposte: 13 ottobre. Opposizioni permettendo.

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta