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Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO- Nel rimpasto appena concluso avremmo voluto assistere alla presentazione di volti nuovi al fine di credere, da semplici cittadini, ad un reale cambio di rotta da parte di chi amministra questo comune. Avremmo preferito l’innesto di nuovi elementi, magari con maggiore attenzione verso l’area a mare della città, come suggerito da un elemento della stessa maggioranza. Avremmo apprezzato soprattutto l’ingresso di qualche giovane di larghe vedute, che avrebbe potuto quantomeno comprendere al meglio il disagio giovanile, dilagante, che percuote questa comunità.[MORE]
Assistiamo invece ad una sola nomina, almeno efficace per qualifica, in un settore strategico come quello dell’urbanistica che solletica la nostra mente nel ripercorrere il passato che porta alle elezioni comunali di quattro anni fa. Per il resto, il significato della rotazione dei dirigenti e degli assessori è tutto da interpretare. Iniziano un nuovo percorso, che come ovvio deve prevedere un minimo di rodaggio, il tutto a discapito delle scelte da effettuare. Quale sia il senso della decisione non è dato sapersi, forse una bocciatura all’operato svolto nei rispettivi posti; e se di bocciatura si parla, ci chiediamo perchè una riconferma pressoché totale dell’esecutivo. Dubbi a cui è difficile dare una risposta e soprattutto a cui è laborioso arrivare ad una considerazione sensata visto e considerato che, quanto meno all’apparenza, il neo assessore non sembra proprio espressione della maggioranza ma volontà esclusiva del Sindaco. Ma forse, con malizia, qualcosa si può anche supporre. Se valutassimo tale ingresso come la volontà di una maggioranza allargata che garantisca le sorti dell’aula di Palazzo de Nobili, non essendoci piena fiducia nei compagni di viaggio oggi presenti nella maggioranza, qualcosa di comprensibile ci sarebbe; e da li si comprenderebbe anche il passo indietro di alcuni consiglieri, resisi disponibili per l’incarico in Giunta, al fine di evitare frizioni nel gruppo di maggioranza. Tale operazione servirebbe per dare un senso di sicurezza ad una tenuta di governo fragile e troppo spesso aggrappata al richiamo ad un senso di responsabilità, nei confronti dell’elettorato, di chi abbandona i banchi di maggioranza per sedere dapprima nel gruppo misto e poi si sa…
Resta comunque l’amarezza di una rotazione fine a se stessa di cui siamo certi la città non gioverà in alcun modo, ma che a qualcuno da una parvenza di rettifica a qualcosa che non funzionava al meglio.
Carmine Gallippi
Commissario Provinciale MPA