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SALERNO – Nei tempi della Lega la parola secessione è diventata d’uso comune nel nostro Paese, ma se è vero che la Padania si vuole dividere dal resto d’Italia, la provincia di Salerno non è da meno!
Infatti il presidente della provincia, Edmondo Cirielli, nelle settimane scorse ha indetto una consultazione, rivolta ai 158 comuni che la compongono, in merito all’indizione di un referendum per distaccare il territorio provinciale dal resto della Campania e formare una regione a sè stante.[MORE]
Ben 45 consigli comunali hanno aderito all’iniziativa raggiungendo il quorum previsto dalla legge necessario per indire il referendum.
L’inusuale decisione è dovuta alla lamentela dei salernitani che vedono tutte le risorse della Regione e dello Stato dirottate su Napoli, mentre alle altre province restano le briciole.
Ma non solo, l’ennesima emergenza rifiuti del capoluogo di regione ha infuocato le polemiche sul fatto che il salernitano è invece all’avanguardia per la raccolta differenziata e per la gestione della stessa.
Quindi, se non ci saranno imprevisti, il progetto secessionista potrà approdare alle urne già dalla prossima primavera.
C’è poi un’altra “gatta da pelare” per il presidente Cirielli: si tratta di un’altra secessione all’interno della sua provincia e cioè i comuni del Vallo del Diano e del Cilento che vogliono, anche loro mediante referendum, staccarsi dalla Campania ed unirsi alla Basilicata per ricreare la regione storica della Lucania di un tempo.
Tale iniziativa è molto più antica e dispone anche di un comitato chiamato “Grande Lucania” che da anni si sta battendo per tentare di sensibilizzare i comuni interessati.
Come andrà a finire? Si formeranno una mini regione salernitana ed una grande Lucania o rimarrà tutto immutato?
I prossimi mesi saranno decisivi.
Nella foto il territorio della provincia di Salerno